Investire nel legno: la materia prima del futuro che strizza l’occhio alla finanza
La necessità di investimenti green nel mercato del legno
Nella ripartenza post-Covid, il legno si sta dimostrando essere la materia prima del futuro e alla base dello sviluppo economico di domani. Nonostante una superficie boschiva di oltre 11 milioni di ettari, la terza per estensione in Europa, l’Italia oggi importa l’80% del legname grezzo e semilavorato. La domanda di legno è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni e con essa anche il costo della materia prima, che ha registrato un aumento del 30% a causa delle difficoltà di reperimento. L’industria che sta soffrendo maggiormente è l’edilizia, riflettendo l’aumento di attenzione degli italiani per la casa, che approfittando anche del Superbonus 110%, nei primi sei mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, hanno già speso €340 milioni.
I boschi e le foreste italiane, quindi, rappresentano non solo il serbatoio primario di stoccaggio dell’anidride carbonica per contrastare i cambiamenti climatici, per tutelare il terreno e la biodiversità, ma anche un importante motore di sviluppo sociale ed economico per il nostro Paese ad altissimo potenziale.
Una nuova filiera del legname italiana e 100% sostenibile
In questo panorama dalle opportunità decisamente interessanti, assume un ruolo rilevante la possibilità di affiancare a un aumento considerevole del prelievo boschivo italiano (oggi viene utilizzato solamente il 30% dell’accrescimento forestale annuo) anche la realizzazione di impianti di selvicoltura agricoli, sfruttando piante ad accrescimento rapido e alto assorbimento di CO2.
L’attività della startup Treebù ridà vita a campi attualmente abbandonati o a terreni di aziende agricole che vogliono espandere i propri orizzonti e investire in una rivoluzione green, riavvicinando i giovani all’agricoltura, il fondamento della nostra economia di un tempo.
Treebù permette ad aziende, privati e piccoli-medi risparmiatori di investire in polmoni verdi destinati alla creazione di una nuova filiera del legname carbon positive in Italia, contribuendo allo sviluppo di un’economia più sostenibile. Tutto grazie all’unico investimento green che permette di guadagnare generando un impatto positivo sull’ambiente. Al centro del progetto c’è la Paulownia, un albero dalle proprietà perfette per il successo.
Si tratta di una pianta originaria dell’Estremo Oriente e perfettamente integrata in Europa da oltre 200 anni, in grado di crescere molto velocemente (arrivando al taglio in 6-8 anni), assorbire molta CO2 (fino a 10 volte più di altri alberi alla nostra latitudine) e produrre legname di qualità in abbondanza adatto a molteplici utilizzi.
Gli ambiziosi obiettivi e il valore aggiunto di Treebù:
• Riqualificazione del territorio: 3.000 ettari di piantagioni in 5 anni con oltre 100.000 piante
• Sequestro delle emissioni di CO2: 30 tonnellate per ettaro ogni anno (oltre 90.000 tonnellate in 5 anni)
• Riutilizzo degli scarti e sviluppo di una filiera corta, locale e a basso impatto ambientale
• Utilizzo del legno di Paulownia in bioedilizia (tecnologia CLT e legno laminato), settore tessile (fibre riciclabili di nuova generazione ricche di cellulosa), arredamento, cosmesi ecosostenibile e packaging biodegradabile.
“Vogliamo ripartire dal Made in Italy. Crediamo che in questo momento sia necessario puntare sulla valorizzazione del territorio per salvaguardare le risorse locali e portare vantaggi economici, sociali e ambientali. Allo stesso tempo vogliamo anche puntare su una finanza a impatto che possa generare gli stessi valori per gli investitori,” racconta Giacomo Alberini, CEO & Co-Founder. “Per rispondere a queste necessità è nata Treebù. Una startup di under 30 pronta a dare valore alla sostenibilità coniugando profitto economico e rispetto per l’ambiente, con l’obiettivo di creare una filiera del legname completamente sostenibile che contribuisca alla compensazione delle emissioni e allo sviluppo etico del nostro territorio.”
Treebù S.r.l Società Benefit nasce a Verona dal progetto dei Co-Founder Giacomo Alberini e Isacco Rossi, entrambi Sviluppatori Web Freelance. Superato con successo il programma di incubazione startup di Startup Geeks, l’azienda viene costituita a giugno 2021 e il team cresce con l’agronomo Alessandro Ermanis, con Sabrina Grechi, Responsabile Marketing in smartworking da Gallarate (Varese), e con Sara Cetti, CSR Manager.
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