L’ultimo appuntamento del Salotto Greentoso ha visto protagonista Giovanni di Distoffa, che in una bella intervista live ci ha raccontato il suo progetto.
Abbiamo parlato di tovaglioli, nello specifico tovaglioli realizzati con cotone 100% Made in Italy, da filiera breve e controllata e disponibili in tante, meravigliose colorazioni.
Distoffa è un progetto che riporta in auge un prodotto tipico della tradizione italiana: Giovanni, vuoi parlarci della scelta di produrre tovaglioli in tessuto?
È un prodotto che in casa, fin da bambino, ho sempre utilizzato ed è stato quindi normale per me presentarlo in tavola ai miei ospiti. Ho notato che molti restavano stupiti: solitamente quando si cena in casa d’altri in occasioni informali si è abituati ad utilizzare il tovagliolo di carta.
Anche in ufficio, durante la pausa pranzo, notavo che per molti era normale strappare 1 o 2 fogli di carta assorbente usa e getta.
Ho iniziato quindi a ragionare su un prodotto di stoffa resistente, adatto all’utilizzo quotidiano, pratico da lavare, da portare con sé anche fuori casa e presentare in tavola tutti i giorni.
Uno degli aspetti più importanti legati alla sostenibilità riguarda la filiera di produzione. Quali sono secondo te le principali problematiche attuali nel mondo del settore tessile?
Purtroppo è un settore che deve ancora fare tanto per poter essere davvero sostenibile: basti pensare all’impatto ambientale, alla sovrapproduzione, alle isole di rifiuti. Per non parlare dello sfruttamento dei lavoratori, uno dei temi che mi sta più a cuore.
È importante informarsi e capire che la nostra consapevolezza e conseguente azione come consumatori può davvero fare la differenza.
L’usa e getta è presente nella vita di tutti i giorni e, molto spesso, il suo impiego è inevitabile. Qual è la tua opinione in merito?
Sono perfettamente consapevole dell’importanza dei prodotti monouso, in particolare in ambito medico. Penso sia sbagliato adottare un approccio estremista in questo senso. Quello che dovremmo fare, quando usiamo un prodotto usa e getta, è chiederci se può esserci un’alternativa sicura e durevole, che ci permetta di limitare gli sprechi, come abbiamo imparato a fare per le bottiglie di plastica, sempre più sostituite dalle borracce.
Ci puoi parlare dei materiali che impieghi per realizzare i tovaglioli?
È importante per me offrire un prodotto non solo piacevole da toccare e vedere, ma anche resistente e sicuro. Utilizzo solo cotone 100% italiano, di alta qualità. Il tessuto Distoffa è certificato OEKO-TEX che garantisce che tutte le sostanze e i materiali impiegati per la sua realizzazione non sono nocivi a contatto con la pelle.
Un altro aspetto da approfondire quando si parla di salvaguardia del pianeta è quello relativo ai trasporti. Come ti muovi per spedire i prodotti in un’ottica green?
Tra le varie possibilità, ho scelto il spedizioniere che mette a disposizione un’ampia rete di punti di ritiro e che consente al cliente di modificare il punto di spedizione anche all’ultimo momento. In questo modo, se non può trovarsi a casa all’orario indicato, può indicare il punto di ritiro più vicino ed evitare così di far arrivare il corriere. Sembra un piccolo accorgimento, ma penso possa fare la differenza se condiviso da più persone.
Una volta ho notato che l’indirizzo era a pochi chilometri da me: ho preso la bici e l’ho consegnato di persona. In generale invito chi abita o lavora qui vicino e ne ha la possibilità di passare da me a prendere direttamente il proprio ordine. In questo modo può risparmiare sulle spese di spedizione e fa bene all’ambiente.
Ti interessa sapere di più su DiStoffa?
Qui puoi vedere la live completa, ascoltare l’intervista su Spotify o visitare il sito con tutti i prodotti.
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