L’attenzione per l’alimentazione è un trend in aumento dei prossimi anni. Sempre più persone preferiscono un’alimentazione più sana e sostenibile e aumentano il loro consumo di cibi a base vegetale, scegliendo in alcuni casi di passare ad una dieta vegetariana o vegana.
Ma il cibo è anche socialità, e molti si trovano di fronte al problema: come mangiare vegetale anche fuori casa? Dovrò limitarmi solo ad un’insalata?
La risposta oggi più che mai è No!
Grazie anche al contributo di Van Ver Burger, a Torino lo street food vegano diventa sempre più vicino (letteralmente, visto che offrono anche consegna a domicilio la sera).
Abbiamo conosciuto Pasquale e Daniele che, a bordo del loro colorato furgone itinerante portano il loro entusiasmo e la loro cucina vegetale in giro per Torino.
I loro burger sono artigianali e rispettano il più possibile la stagionalità, con ingredienti vegetali e a basso impatto ambientale. Il tutto per rendere la cucina vegana il più divertente possibile, soddisfando il palato, il cuore e la mente.
“Scegliendo materie prime di origine vegetale vogliamo, nel nostro piccolo, contribuire a creare un futuro migliore per noi e il pianeta.
Siamo convinti che si possa mangiare con etica e consapevolezza, senza nuocere ad animali e ambiente.
Pensiamo che tutti possano, attraverso la nostra proposta, scoprire delle alternative vegetali molto appaganti e stuzzicanti.”
Come ci hanno raccontato, l’idea di Van Ver Burger è nata un giorno in pausa pranzo, mentre lavoravano in un ristorante vegano crudista, dove si sono conosciuti. Successivamente, dal film “Chef, la ricetta perfetta” arriva l’ispirazione della cucina itinerante. Così, sono usciti dalle cucine, spesso luoghi chiusi, senza finestre, per raggiungere i parchi e i punti panoramici di Torino e far avvicinare le persone alle loro deliziose alternative vegetali.
Ogni giorno, il Van Ver Burger fa una tappa diversa. (che comunicano in anticipo sulla loro pagina instagram). A cena, invece effettuano loro stessi le consegne nei quartieri scelti. Un modo di vivere la sostenibilità in modo completo.
Come scegliete il menu?
Cerchiamo di proporre una cucina che parta dalla tradizione italiana, basandoci sulla nostra lunga esperienza in cucina. Proponiamo degli accostamenti originali, ma che ricordino alle persone dei gusti già vissuti. Ci divertiamo a variare gli abbinamenti, rispettando sempre la stagionalità delle verdure, che usiamo molto.
Vi manca la cucina onnivora?
No, anche perché a casa continuiamo a cucinare così, visto che siamo vegani da 8 anni. È il nostro stile di vita e lo portiamo in giro. Quando è nato il progetto, ci sembrava un po’ fare un passo indietro, perché conosciamo tanti prodotti, tanti piatti, in questi 20 anni abbiamo fatto esperienze nel campo onnivoro e anche vegano, dove abbiamo avuto modo di conoscere prodotti nuovi.
All’inizio l’idea che il nostro prodotto fosse solo un burger ci sembrava limitante rispetto a ciò che potevamo fare. Ma volevamo rendere il prodotto speciale e concentrarci su una cosa specifica. Adesso la gente si appassiona ai nostri panini, nonostante siano solo 4, quindi crediamo di aver fatto la cosa giusta. In futuro, poi, nessuno ci vieta di fare altre cose.
La cucina vegana per noi è molto stimolante, a differenza della cucina onnivora, per cui molti abbinamenti risultano ormai già visti. Il fatto di approcciarsi a una cucina di cui non sai niente e reinventarti daccapo è stato molto entusiasmante. Siamo in continua ricerca, studiamo nuovi abbinamenti ogni giorno.
Chi sono i principali clienti? Più vegetariani che cercano un cibo da asporto o curiosi “onnivori”?
Chiunque. C’è il vegano, il vegetariano, l’onnivoro.
Noi come vegani siamo i primi a provare un posto nuovo per curiosità, quindi abbiamo molti clienti vegani, ma ci sono anche molti onnivori che sono arrivati accompagnando i vegani, e poi sono ritornati perché dicono che i nostri panini sono buoni.
Se un piatto è buono, è buono a prescindere, indipendentemente da che sia a base vegetale oppure no. La nostra sfida è far capire che si può mangiare in modo vegetale senza rinunciare né al gusto né alla sfiziosità. Solitamente si pensa alla cucina vegana come triste, si pensa di doversi privare di qualcosa. Invece i nostri panini sono appaganti, stuzzicanti.
Cosa consigliate a chi si avvicina ad un’alimentazione vegetale? Quali sono secondo voi le sfide maggiori?
Il pregiudizio e l’abitudine rendono più difficile avvicinarsi a una cucina vegetale. Si tende a pensare “tolgo questo, cosa resta?”. Bisogna abituarsi e abituare le altre persone a vedere che si possono mangiare tante altre cose. C’è tanto da mangiare e da poter provare, divertendosi in cucina.
Una volta superato questo scoglio, è tutto più facile. Certo, per una persona che non ha mai cucinato vegano, anche solo il fatto di pensarci è difficile. Ma noi ci basiamo molto sulla cucina tradizionale anche perché la cucina tradizione ha già tanti piatti semplici e vegetali da riscoprire.
Infine, diventare vegano è una questione di consapevolezza. Lo fai perché credi in qualcosa.
Uno dei problemi principali della cucina vegana è la disponibilità di cibo d’asporto. Pensate che a Torino sia facile mangiare vegano/vegetariano negli ultimi anni?
Secondo le statistiche, Torino è una delle città più vegane d’Europa, con molti ristoranti vegani. Non è difficile diventare vegano a Torino, però è vero che una persona che si approccia a questa cucina trova molte difficoltà, perché ordinando da asporto spesso non c’è molta scelta. Questa limitazione esiste anche da parte dei ristoratori che non sono vegani. Dovrebbero pensare a inserire un paio di piatti a base vegetale, perché negli ultimi anni la gente è molto più attenta e informata su ciò che mangia, non solo per una questione etica, ma anche di salute.
Come immaginate il futuro, pensate che sempre più persone passeranno ad un’alimentazione vegetale?
Secondo me sì. Negli anni ci si sta muovendo verso quella direzione e noi siamo abbastanza positivi, con il tempo andrà migliorando perché la questione è sempre più sentita. Le persone si stanno rendendo conto che ci si guadagna, a livello di salute, di sfruttamento animale, di ambiente. Ci vorrà ancora un po’ ma credo che la strada sia ben avviata. Noi ci crediamo.
E ci credono anche i tanti appassionati che ogni giorno fanno anche la fila per assaggiare uno (o più!) dei quattro burger nel menù, attirati dal connubio tra buona cucina e buona musica, dall’atmosfera, dalla passione di Daniele e Pasquale. E soprattutto dall’amore per il pianeta.
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