Da disastro a risorsa
Tutto nasce da un disastro, nell’ottobre del 2018.
Nelle vallate delle Dolomiti si avventa la tempesta “Vaia”, abbattendo oltre 42 milioni di alberi, per un totale di 8.5 milioni di m3 di legno caduto e 42.500 ettari di superficie forestale coinvolta, con gravi conseguenze sulla vegetazione e sulla fauna locale, nonché sulla stabilità idrogeologica dei 494 comuni a rischio di dissesto.
L’ennesima evidenza del collasso degli ecosistemi che i telegiornali nazionali descrivono come “catastrofi naturali”, senza attribuire alcuna importanza alla tangibilità dei cambiamenti climatici.
Sia chiaro che incendi, schianti da vento e altri fenomeni di disturbo sono per le foreste eventi ecologici ricorrenti con i quali sono abituate a convivere. Se da un lato un disturbo “naturale” determina l’abbattimento di superficie forestale e la perdita di numerose specie viventi, dall’altro, il ripristino che segue a tale evento di disturbo, permette di creare nuove condizioni affinché nuove specie possano occupare la nuova foresta, incrementandone la biodiversità. Questa qualità ecosistemica è nota come Resilienza.
Le zone temperate del nostro Pianeta sono caratterizzate anche da eventi meteorologici di forte intensità, questi eventi sono indubbiamente in aumento per numero e forza a causa del cambiamento climatico. Non possiamo intervenire per far sì che tali eventi non accadano, possiamo impegnarci per mitigare il nostro impatto e produrre una risorsa dalla materia prima ormai al suolo, in un’ottica di circolarità.
Federico e i soci fondatori di VAIA Cube trovano in questa catastrofe una duplice opportunità:
- svegliare la coscienza collettiva sulle conseguenze che ha il nostro stile di vita;
- produrre un oggetto iconico, un prodotto realizzato con una materia prima finora inadoperata: il legno caduto durante la tempesta.
La svolta
Nel 2019 nasce VAIA Cube, con una mission proiettata davvero verso la sostenibilità.
VAIA realizza oggetti utili sia all’uomo che alla natura, implementando un modello di business attento non solo ai bisogni delle persone, ma che mette al centro la natura e il territorio.
Sì perché a causa di quella catastrofe, le Dolomiti hanno perso il loro paesaggio più bello, sito UNESCO dal 2009. Ne è seguito anche un collasso del prezzo del legname, dovuto alla saturazione del mercato nell’ industria del legno triveneto.
Quegli alberi sradicati dalla tempesta sono adesso prodotti finiti. I tronchi, squarciati, hanno consentito solo la produzione di oggetti di piccole dimensioni. Da qui nasce il concept di VAIA, un cubo regolare di dimensioni ridotte, che funge da cassa di risonanza non solo di buona musica ma anche di un modus operandi davvero importante: divenire resilienti, esattamente come quella qualità ecosistemica suggerisce, davanti alle grandi difficoltà. Guarda qui il Cube.
Credo che la parola d’ordine di VAIA sia REAGIRE e per farlo hanno chiesto il supporto di Heroes Never Sleep – eroi che proprio attraverso le loro iniziative locali cercano di migliorare la società con piccoli esempi virtuosi, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030.
Federico e il suo team sono divenuti eroi dei millennium sustainable goals grazie all’ impegno per il ripristino del territorio dolomitico, contribuendo al raggiungimento dell’Obiettivo 13.
Qui l’intervista. Solo durante l’ultimo evento commemorativo, il 25 ottobre 2020, sono stati restituiti alle Dolomiti 726 larici, 1 al giorno dalla terribile tempesta. Ad oggi, gli alberi ripiantati sono in totale circa 5.000. E gli obiettivi sono ancora più ambiziosi per l’intero 2021.
Le qualità di VAIA:
VAIA ha una filiera di produzione trasparente: ogni cubo è un prodotto di economia circolare, un esempio unico di artigianalità locale. Ogni VAIACube è un pezzo unico, ogni incisione segue le linee naturali del legno dunque non esiste un pezzo uguale all’altro. Pack biodegradabile e produzione 100% made in Trentino. Con questa filiera super eco-friendly e sostenibile, VAIA è affine all’Obiettivo 12, che riguarda il consumo responsabile.
VAIA ha già totalizzato più di 23.000 vendite del Cube, 23.000 persone che hanno scelto di avere in casa propria un pezzettino di quelle bellissime Dolomiti ma anche un pezzettino del successo di questi ragazzi che, nella sfortunata sorte, hanno imparato ad insegnarci il valore dei beni naturali. Per ogni Cube acquistato, un albero viene ripiantato nelle vallate del Trentino: contribuire diventa un gesto davvero semplice.
Ogni superficie di suolo che viene danneggiata da eventi che hanno radici antropiche, è una porzione di casa nostra che si perde per sempre. Curarla, coltivarla e proteggerla diviene allora un nostro dovere e un’eco da amplificare.
Conclusioni
Il team VAIA è pieno di risorse e ambizioni, adesso mirano alla realizzazione di altri oggetti per i quali sono stati già prodotti i prototipi. Siamo in trepidante attesa di scoprire quali nuove invenzioni sono state messe a punto per fare di una catastrofe, ancora una volta, una bellissima risorsa.
Complimenti a VAIA, che il vostro contributo possa essere d’esempio per altri ragazzi desiderosi di far davvero la differenza.
È con estremo piacere che vi auguro un grande In Bocca al Lupo.
Vuoi saperne di più? Scopri VAIA visitando il sito.
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