Sea Shepherd torna a difendere il Mar Mediterraneo con una nuova imbarcazione, la Conrad. Si tratta di un catamarano a motore di 17 metri per documentare e, quando necessario, intervenire e fermare la pesca illegale non documentata e non regolamentata, in piena collaborazione con le Autorità.
Conrad, il nuovo alleato per combattere gli innumerevoli crimini che ancora affliggono il nostro Mare
Conrad è capace di ospitare fino a quattordici persone di equipaggio (undici durante lo stato di emergenza attuale) ed è dotato di un gommone fuoribordo a chiglia rigida. È attrezzata con le risorse più potenti e importanti: le telecamere, tra cui una termica ad alta tecnologia, per portare alla luce i fenomeni illeciti finora non documentabili.
Conrad è un dono di Jane Patterson e Sebastiano Cossia Castiglioni – quest’ultimo membro del Board of Advisors Globale e USA e del Consiglio dei Saggi di Sea Shepherd Italia.
«L’ampia collaborazione con le Autorità italiane offre un’occasione unica e straordinaria per tutelare i nostri mari, unendo l’entusiasmo dei preziosi volontari di Sea Shepherd alla professionalità e al coraggio delle Forze dell’Ordine.» commenta Castiglioni. «La protezione di tutte le specie minacciate dalle diverse forme di pesca illegale è urgente e indispensabile.»
Andrea Morello, presidente Sea Shepherd Italia e campaign leader di Operazione Siso, interviene:
«È per me un grande onore poter tornare a difendere il nostro Mar Mediterraneo con una nuova imbarcazione donata da Jane Patterson e da Sebastiano Cossia Castiglioni, un vero imprenditore illuminato e una persona che mi ha insegnato che i sogni si possono realizzare, credendoci e impegnandosi senza compromessi.
Da oggi un’altra prua solcherà il Mare sventolando il Jolly Roger, armata di passione e determinazione a disposizione di Delfini, Tartarughe, Squali, Capodogli e di ogni abitante del Mare, in sua difesa e conservazione. Grazie Jane e Sebastiano, grazie cari amici, il nostro cuore vi sarà per sempre grato. Prua al Mare!»
La difesa dei mari, una priorità da cui dipende la salvezza del Pianeta
Conrad combatterà in prima linea la battaglia da cui dipende non solo la salvezza del mare Mediterraneo, ma di tutto il mondo. Per comprendere l’entità del problema è sufficiente considerare i numeri. Come ci riporta il Presidente Andrea Morello:
«Guardando ai dati FAO (Nazioni Unite) il numero di pescherecci sul pianeta è di 4 milioni e 600 mila, più del doppio del 1970, e solo l’Asia detiene il 75% della flotta globale. La flotta cinese è rimasta ferma più di un mese per il lockdown, ma i mega-pescherecci assolutamente no e nemmeno i bracconieri nel nostro Mar Mediterraneo.
Entro i prossimi vent’anni ci saranno un milione di pescherecci in più, nonostante la segnalazione delle Nazioni Unite in cui dichiara che quasi il 90% degli stock ittici mondiali sono ormai esauriti e che le flotte europee di pescherecci siano in totale declino.
Questo folle controsenso si deve fermare: non possiamo permettere che il profitto porti verso l’estinzione, mentre l’umanità e il pianeta hanno urgente bisogno della riconversione a business sostenibili per le future generazioni e per ogni specie vivente.
Tutti abbiamo potuto vedere gli effetti del fermo dei trasporti e del silenzio nei porti, la natura è tornata a convivere con noi. Ora dobbiamo ripartire, tutti insieme, guarendo il pianeta che ci ospita, cambiando le nostre abitudini distruttive per conservare e difendere la biodiversità; garantendo un futuro alla nostra specie. Perché, come dice il nostro fondatore Capt. Paul Watson: “La terra è un’astronave, i sistemi ecologici ci forniscono il sistema di aereazione, l’ossigeno, regolano la temperatura e ci portano il cibo. Noi siamo passeggeri e stiamo uccidendo l’equipaggio che ci mantiene in vita.»
Con Conrad riprende ufficialmente l’Operazione SISO, la missione di Sea Shepherd per proteggere l’ecosistema delle isole Eolie
Sea Shepherd annuncia che ha preso nuovamente il mare l’Operazione SISO. In particolare, quest’anno, l’azione è volta a contrastare l’utilizzo dei FAD illegali, acronimo di Fishing Aggregating Devices,
I FAD, detti anche canizzi, sono oggetti galleggianti utilizzati per attirare e pescare pesci come le Lampughe, ma che, come tutti i metodi di pesca non sostenibili hanno conseguenza pericolose per l’ecosistema. Sono infatti responsabili della morte e del ferimento delle Tartarughe marine tra cui la Caretta caretta (fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane) e della cattura di Pesci Spada e Ricciole giovanissimi ancora di dimensione non consentita.
In aggiunta, questo sistema genera il maggiore inquinamento da plastica creato dalla pesca illegale. L’enorme quantità di plastica oggi riversata in mare dai pescatori e non recuperata causa un inquinamento permanente nella rete alimentare, aggravato dalla formazione di microplastiche nel tempo.
Pescatori provenienti da flotte limitrofe e industriali che calano FAD di polietilene a centinaia e centinaia (superando quindi i 20 consentiti dall’ordinanza locale e violando le norme di biodegradabilità), contribuiscono allo svuotamento e all’uccisione del nostro Mare, mettendo in ginocchio l’economia della piccola pesca artigianale.
Secondo studi recenti la presenza di FAD illeciti è di dimensioni inimmaginabili:
- 10’000 FAD illegali nel sud Tirreno con, stimati, 20’000 km di polipropilene e centinaia di migliaia di bottiglie e taniche di plastica
- 1’596’518 FAD e 5’398’500 bottiglie e taniche di plastica sono stati riversati nel resto del Mediterraneo dal 1961 al 2017
Obiettivo dell’Operazione SISO, ora rafforzata dalla presenza di Conrad, è combattere questa barbarie.
Perché il nome Operazione SISO?
Siso era un giovane Capodoglio, morto nel 2017 dopo essere rimasto impigliato in una rete illegale durante il passaggio tra le Isole Eolie. L’eroico tentativo di liberarlo ha impegnato la Guardia Costiera per molte ore. Ogni sforzo, purtroppo, è stato vano.
SISO è stato trovato senza vita lungo la costa di Capo Milazzo dal biologo Carmelo Isgrò, che ne ha preservato lo scheletro, conservando la rete che l’ha ucciso e la plastica estratta dal suo stomaco, come monito per le generazioni future. Operazione SISO deve il suo nome al soprannome dell’amico che aveva aiutato il biologo Isgrò nel recupero del Capodoglio e che scomparve in un incidente d’auto nei giorni successivi.
Guarda la nuova Conrad nel video
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Per approfondire leggi anche l’intervista ad Andrea Morello, Presidente di Sea Shepherd Italia.
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