Nell’ultimo appuntamento del Salotto Greentoso abbiamo avuto il piacere di conoscere Karin e Luciano di Pieces of Venice, un progetto che parla di Venezia, della bellezza, del saper fare artigianale.
Premiata con il XXVI Compasso d’Oro nella categoria “Design per il Sociale” e annoverata tra i Green Heroes di Alessandro Gassman, Pieces of Venice è una Benefit Company che cura la sostenibilità a 360°.
Karin, Luciano, volete raccontarci il progetto e come è nato?
Pieces of Venice recupera e ricicla materiali dismessi di Venezia e li fa risorgere a nuova vita sotto forma di souvenir e oggetti funzionali di design.
Tutto nasce dall’amore per Venezia, la nostra città del cuore, che ci ha unito anche a livello personale: ci siamo sposati proprio qui! A livello professionale ci ha unito l’amore per il legno, per l’innovazione e per il design, che abbiamo riportato nelle nostre creazioni.
Volevamo realizzare dei prodotti unici, capaci di fare del bene raccontando al tempo stesso la storia e la cultura della Serenissima. Molto spesso, infatti, i souvenir che si trovano in commercio sono realizzati con materia prima di bassa qualità e assolutamente non sostenibile. Volevamo proporre un’alternativa non solo esteticamente bella, ma anche legata al territorio e rispettosa dell’ambiente.
A tal proposito volete parlarci dell’iniziativa “Salva Venezia un pezzo alla volta”?
Una parte dei nostri proventi è devoluta all’associazione Masegni & Nizioleti, attiva a Venezia dal 2014, che si occupa di ripulire e restituire decoro alla città.
Abbiamo voluto chiamare questa collaborazione “Salva Venezia un pezzo alla volta”, proprio per rappresentare l’impegno comune nella tutela e salvaguardia di questa città che tanto amiamo.
Un aspetto che ci è piaciuto in modo particolare nel vostro progetto è un’attenzione alla sostenibilità a 360 gradi: sostenibilità non solo ambientale, non solo economica, ma anche umana. Potete dirci di più?
Crediamo fermamente nell’importanza di fare del bene a livello sociale. Per questo affidiamo la lavorazione e la produzione dei nostri oggetti a Futura Coop Sociale ONLUS, che si occupa di riabilitare e dare la possibilità di lavoro a persone svantaggiate.
Per Pieces of Venice possiamo parlare anche di sostenibilità in ambito turistico. Con i vostri prodotti accompagnate il turista in un percorso non classico per riscoprire un turismo più lento, più consapevole. Vi va di raccontarci come funziona?
Il nome di ogni prodotto è in realtà un indirizzo che rimanda ad un luogo di Venezia. Si tratta di punti solitamente non inclusi negli itinerari standard, ma dal profondo significato storico, culturale, artistico.
Ad esempio un oggetto che produce un suono prende il nome di “San Marco 2809”: riporta alla sede del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Oppure un portapillole è “San Marco 4598”, l’indirizzo di una delle farmacie storiche di Venezia.
Di recente abbiamo inoltre stretto una collaborazione con Alberto Toso Fei, scrittore, saggista e uno dei più profondi conoscitori delle storie, misteri e leggende di Venezia. Da qualche mese è diventato la voce narrante di Pieces of Venice.
Che obiettivi avete per il prossimo futuro?
Ci piacerebbe sempre di più rivolgerci anche ad aziende, per rendere i nostri prodotti delle idee regalo in occasione di eventi, festività, anniversario. Realizziamo anche prodotti su richiesta, come fatto di recente per Natura Sì e per le Cantine Santa Margherita.
Per scoprire tutte le realizzazioni di Pieces of Venice, visita lo shop.
Per la versione completa guarda l’intervista live o ascoltala su Spotify.
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