A prendere posto nel Salotto Greentoso, questa volta è stata l’interessante realtà di Officine Circolari. Durante la nostra chiacchierata, Stella e Martina, che compongono il team assieme ad Arianna, ci hanno illuminati sul concetto di design sistemico. È stata un’importante occasione per entrare in contatto con un nuovo modo di concepire il processo di progettazione in maniera più sostenibile.
Buongiorno e grazie per essere qui con noi. Vi va di raccontarci cos’è Officine Circolari, da chi è composto il team e qual è l’idea che vi ha incoraggiato a dare vita a questo bellissimo progetto?
Ciao e grazie a voi per l’ospitalità! Il nostro team è formato da Stella, Martina e Arianna. Ci siamo conosciute tutte al Politecnico di Torino mentre frequentavamo il percorso di laurea con specializzazione in design sistemico. L’idea di Officine Circolari è nata durante il primo lockdown, quando conclusa l’esperienza universitaria abbiamo iniziato a ragionare su come potevamo dare una forma concreta a ciò che avevamo appreso in termini di progettazione e consulenza sistemica. I nostri propositi si sono poi evoluti in maniera più concreta definendo nello specifico i servizi da offrire ai nostri clienti. Una volta sistemate tutte le incombenze burocratiche, abbiamo iniziato a intessere relazioni sul territorio che si sono rivelate da subito proficue.
Sappiamo che vi occupate principalmente di design sistemico: potete spiegare meglio di cosa si tratta?
Per semplificare, potremmo riassumere tutto ciò che facciamo con un termine: progettazione. Essa, tuttavia, differisce per approccio e modalità operative dal significato che le è solitamente attribuito. Per entrare più nello specifico e rispondere quindi alla tua domanda, quando parliamo di design sistemico ci riferiamo a un processo caratterizzato da
una visione globale, e quindi che includa, nell’atto di progettazione, tutti gli elementi del contesto.
Operando in questo modo, non si considerano solamente le caratteristiche di uno specifico prodotto e i bisogni del cliente, ma si “apre” la visuale a molto altro, come ad esempio all’utilizzo di particolari materiali in linea con la sostenibilità ambientale, fino ad arrivare a considerare il sistema di relazioni tra persone e ambienti.
Chi è il vostro cliente ideale?
Il design sistemico è talmente spendibile che può essere applicato a diversi settori e, quindi, a svariate tipologie di clienti: da enti del terzo settore, fino a realtà pubbliche o private. I servizi che offriamo sono, per l’appunto, progettazione e consulenza sistemica, sempre con la funzione di orientare il cliente a una sostenibilità più tangibile. A volte capita anche che si rivolgano a noi clienti che necessitano di “partire dalle basi” nell’ideazione di un prodotto o di un progetto, allora in quel caso l’attività di progettazione parte da un’analisi approfondita di contesto e necessità.
Parlando di design del prodotto, si nota come oggi la cura del packaging rappresenti un aspetto ancora poco considerato. Voi come supportate le aziende in merito?
A noi piace pensare al packaging come a un altro prodotto, con un suo ciclo di vita e quindi con un impatto ambientale che meriti una progettazione parallela al prodotto stesso.
Innanzitutto è importante chiedersi se il packaging serva davvero, e se sì, quale sia la sua funzione.
Vi sono, inoltre, molte cose che non vengono considerate in quest’ambito: ad esempio che esistono tre tipi di packaging differenti – primario, secondario e terziario – e che andrebbero progettati con attenzione tutti e tre, soprattutto per incentivarne la sostenibilità durante il ciclo di trasporto (produttore, punto vendita, consumatore).
Un altro aspetto importante è quello legato al disassemblaggio: esistono infatti molte soluzioni sostenibili che si possono adottare in questo caso, come ad esempio optare sulla monomatericità o prediligere sistemi d’incastri al posto del classico incollaggio, che può portare maggiori difficoltà, soprattutto nello smaltimento.
Infine, dato che il design sistemico si spinge fino a tutto ciò che concerne le persone e il loro “buon vivere”, troviamo sia importante anche cercare di capire quali siano i bisogni di tutti i consumatori e consumatrici che andranno a utilizzare un determinato packaging. Pensiamo, per esempio, a un utilizzo semplice e consapevole dello stesso sia da parte di giovani che di anziani.
Officine Circolari non si limita solo al design funzionale, ma anche al design visuale e divulgativo. Volete parlarcene?
Quando parliamo di design visuale, ci riferiamo a tutti quegli aspetti concernenti la grafica e la comunicazione in generale. Per parlare di questo aspetto, possiamo riallacciarci alla progettazione del packaging e al suo utilizzo anche in termini divulgativi. In questo caso troviamo sia molto importante rispettare determinati punti, che non mirino solo a uno storytelling di vendita, ma che si leghino anche all’aumento della consapevolezza in termini di rispetto per l’ambiente e per le future generazioni. Il design visuale e divulgativo, per come lo intendiamo noi, ricopre quindi anche la funzione di trasmettere conoscenza, in controtendenza rispetto a una comunicazione stringata e orientata esclusivamente a fini commerciali.
Avete con voi un prodotto da mostrarci?
Stella mostra un bellissimo porta-cellulare in legno realizzato per il ventennale di PEFC (ente che si occupa di certificare la filiera solidale del legno), raffigurante il logo dell’azienda (N.d.A).
Dopo svariate riunioni assieme al cliente, abbiamo progettato un prodotto che rispondesse alla necessità di celebrare il ventennale di PEFC attraverso un gadget da donare ai soci. L’idea si è concentrata su un oggetto, realizzato in legno, che fosse funzionale alle tante videochiamate effettuate con smartphone durante il lockdown. Ci teniamo a sottolineare che il materiale utilizzato era, ovviamente, certificato e proveniente dagli alberi andati distrutti in occasione della tempesta VAIA del 2018. In ultima battuta, ci siamo occupate di sviluppare il packaging, utilizzato anche per la comunicazione della mission.
Prima di salutarci, avete altro da aggiungere?
Ci teniamo a ricordare che siamo sempre alla ricerca di realtà che operino in maniera interessante e in linea coi nostri valori. Quindi confrontiamoci, entriamo in contatto e alimentiamoci a vicenda con idee e progetti. Contattateci su Instagram o sul nostro sito, siamo aperte a qualsiasi tipo di collaborazione!
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