Intervista alla designer fondatrice Lucia Rosin
Titolare di Meidea S.r.l., un atelier di moda e creatività situato nel cuore di Castelfranco Veneto (TV), Lucia Rosin lavora nel campo della moda sostenibile da oltre 30 anni.
Insieme al suo dream team sviluppa progetti e concetti basati sulla circolarità e tracciabilità, seguendo a 360° ogni evoluzione creativa per fornire un servizio di consulenza completo e di “problem solving” ai propri clienti.
Meidea si distingue ed è pioniera nel mercato della moda e design per la sua filosofia di trasparenza, professionalità e un costante impegno nel promuovere e utilizzare processi e materiali a basso impatto ambientale.
Lucia ha frequentato l’istituto tecnico industriale G. Natta di Padova, l’unica scuola in Italia volta alla formazione di professionisti che potessero lavorare nel settore tessile con un approccio tecnico e creativo, ponendo sempre molta cura al dettaglio.
È proprio questa formazione che l’ha portata a ragionare in primis sul modo in cui venivano realizzati i prodotti e sulla loro funzionalità, gettando le basi per una ricerca verso tutto ciò che è innovativo e sostenibile.
Lucia ha iniziato la sua carriera presso un importante e fondamentale impiego, a cavallo degli anni ’90, presso uno storico brand italiano, dove è entrata prima come designer, poi come responsabile prodotto, ricerca e lavorazione materiali. In questo periodo ha avuto l’opportunità di viaggiare molto e presto ha intuito la necessità di un approccio progettuale e produttivo capace di andare verso la selezione e riduzione delle materie prime, diminuendo gli sprechi e l’utilizzo intensivo di sostanze inquinanti.
Dopo molti anni di esperienza aziendale, Lucia ha maturato la sua personale concezione di sostenibilità:
“Capii che era possibile migliorare il processo produttivo per la salvaguardia dell’ambiente ed ottenere prodotti di qualità, ma a minor impatto”.
Nominata dal New York Sourcing Journal come una tra le 50 figure professionali influenti più riconosciute nel mondo del denim, oggi si racconta e parla di quali sono i valori che la spingono, insieme al proprio team, a realizzare progetti sostenibili.
Con quali materiali lavori di più e perché?
In Meidea utilizziamo e promuoviamo materiali e processi sostenibili da oltre 20 anni, anticipando di molto una tendenza e di conseguenza una necessità.
Sin dalle nostre origini abbiamo proposto ai nostri clienti l’utilizzo di risorse e fibre naturali come, ad esempio, lino, cotone organico e canapa. Materiali con basso impatto ambientale, semplici da smaltire e che alimentano l’economia circolare. Fibre antiche, ma con caratteristiche e performance moderne grazie all’applicazione di trattamenti e processi che l’innovazione e la sperimentazione hanno reso sempre più ecosostenibili e in linea con le necessità attuali del mercato.
Qual è il vostro core business?
Da sempre siamo inseriti e riconosciuti nell’ambiente del denim.
Questo mondo mi ha sempre affascinata, perché il tessuto denim si presta a grandi lavorazioni per le sue caratteristiche di resistenza e dinamica trasformazione.
La duttilità del materiale, la sua storia, le persone, le idee, il dinamismo e la vivacità, la continua innovazione e l’avanzata ricerca rendono questo settore tra i più attenti e sensibili nei confronti della natura e della sostenibilità.
A proposito di natura, che ruolo svolge per te?
La natura è per me la fonte d’ispirazione per eccellenza ed è ciò che alimenta quotidianamente la mia creatività: è fotografia, respiro, arte, libertà.
Sono nata in campagna e la mia era una famiglia di origine contadina; persone semplici e sensibili, che mi hanno trasmesso quei valori fondamentali che mi hanno formata e che oggi rivivono in me e nel lavoro di Meidea.
Cosa ne pensi del fast fashion che si sta convertendo al sostenibile?
Io credo che le grandi multinazionali della moda si siano sviluppate non pensando assolutamente a quello che sarebbe stato l’impatto sull’ambiente e sulla società.
Ora credo che in questo momento storico ci siano delle grandi trasformazioni in atto, grazie alla forte consapevolezza e richiesta da parte del consumatore finale.
Per questo dobbiamo riconoscere che quasi tutti i colossi della moda stanno facendo dei grandi passi in avanti.
Forse all’inizio è stato greenwashing, una conversione alla sostenibilità solo a livello superficiale e mediatico; ora però l’impegno in questa direzione è reale e costante.
Questo è fondamentale poiché ritengo che siano proprio le grandi aziende a poter fare una sostanziale differenza, facendoci approdare ad una cultura più sensibile a queste tematiche. Sono i grandi numeri che fanno la differenza. Certo, ogni singola azione è importante, ma è quando si smuovono le masse che il cambiamento si concretizza, influenzando le generazioni e diventando quindi realtà.
In che modo lo spazio in cui lavori diventa portavoce del pensiero sostenibile?
La trasparenza per noi è la parola chiave di tutto: per questo il nostro Atelier è al tempo stesso uno spazio operativo ed espositivo, dove ai nostri visitatori diamo la possibilità di vedere, toccare, respirare e conoscere i nostri prodotti, constatando di persona le azioni svolte per renderlo sostenibile.
Per noi la sostenibilità non è solo produrre in modo eco friendly, ma è anche trasparenza, etica e rapporti umani. Questi valori si concretizzano nelle proprie azioni, nel modo di ragionare e vivere.
Lucia quindi ci ha raccontato tutto ciò che si nasconde dietro al “suo” sostenibile, un termine ampio, pieno di tanti sforzi e di altrettante emozioni e soddisfazioni.
“La sete al rinnovamento continuo” e la passione che Lucia trasmette quando parla del suo lavoro è veramente travolgente.
Crede così tanto in ciò che fa che è davvero bellissimo e coinvolgente ascoltarla.
Scopri nel sito maggiori informazioni.
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