L’urgenza data dalla crisi climatica è ormai nota a tuttз, eppure ancora poche persone stanno attuando dei cambiamenti concreti per contrastare il loro impatto sull’ambiente.
Manca soprattutto la consapevolezza di questo impatto in numeri, non siamo infatti in grado di calcolarlo in autonomia.
Solamente a partire da settembre 2020 è stata istituita l’educazione ambientale nelle scuole, vuoto che prima veniva colmato da associazioni, volontariз e che dipendeva dalla volontà dei singoli plessi.
Le generazioni Z e Y sono quindi costrette a rimboccarsi le maniche e a (in)formarsi con le risorse a loro disposizione.
In questo senso l’attivismo e la divulgazione online sono preziosissimi per fornire una base di conoscenze, oltre ovviamente a libri, documentari e magazine.
Proprio per questo motivo ci siamo messз in contatto con il fantastico duo di Cibo Supersonico, note come attiviste, imprenditrici, insegnanti di cucina e divulgatrici a tutela dell’ambiente.
Le abbiamo intervistate per conoscerle meglio e per sapere di più della loro ultima iniziativa.
Ti presentiamo Cibo Supersonico
Chi sono Francesca Fariello e Chiara (Ciarina) Ratti? Da poco moglie e moglie, hanno fondato nel 2016 il progetto Cibo Supersonico, che coniuga la loro professione nell’ambito della cucina plant based con il rispetto per l’ambiente e per gli esseri viventi.
Francesca è una chef vegana crudista che ha saputo reinventarsi in insegnante e chef a domicilio, diffondendo le gioie della cucina vegetale in tutta Italia. Ciarina è stata la prima a credere in lei e nel progetto, diventando così la responsabile della comunicazione e la mente organizzativa.
Dai corsi di cucina personalizzati al format chef a domicilio, dalle cene social Supperclub alle recentissime dirette divulgative “Alternativa Marte”, in questi anni Cibo Supersonico è diventato un punto di riferimento per imparare a essere abitanti migliori per il Pianeta, partendo da come ci nutriamo.
L’importante lavoro divulgativo che Francesca e Ciarina condividono tutti i giorni sui social, insieme a pezzi di vita vera, lotta per i diritti e un amore palpabile, negli ultimi mesi si è arricchito di un progetto molto ambizioso.
L’esperimento “Impatto sotto zero”
Prendendo spunto da un’iniziativa analoga realizzata anni fa da Paola Maugeri, per 30 giorni il duo di Cibo Supersonico ha intrapreso un esperimento volto a limitare al massimo gli sprechi e le emissioni di CO2, dimostrando come sia a tutti gli effetti possibile condurre uno stile di vita sostenibile.
Cos’hanno fatto nel concreto? Moltissime cose, la prima delle quali è stata spegnere il contatore dell’elettricità!
Ecco le principali linee guida che si sono imposte:
- Cucina vegetale e di stagione, quanto più possibile a km zero;
- Niente elettricità = niente luce, forno, freezer, frigorifero, lavatrice, ecc;
- Niente acqua calda;
- Utilizzo di un pannello solare installato sul balcone per alimentare computer e telefoni, in collaborazione con la startup Newpv srl;
- Limitazione massima degli acquisti a quelli strettamente necessari;
- Spesa di frutta e verdura presso un’azienda agricola vicina a casa;
- Spostamenti unicamente a piedi o tramite i mezzi pubblici.
È stato bello poterle seguire ogni giorno in questa avventura: hanno infatti documentato tutto sui social, invogliando diverse persone a cambiare anche solo un’abitudine e a trasformarla in ottica sostenibile.
Un mese di scoperte
Una delle prime cose che ci premeva sapere è se avessero vissuto questo periodo come un sacrificio (spoiler: no).
“È stata un’esperienza catartica, che ci ha permesso di capire molto sull’impatto che hanno anche le cose più banali e scontate. Non ci è mancato nulla in modo particolare, anche se abbiamo sospeso il lavoro per un mese abbiamo scoperto che avremmo potuto svolgerlo comunque da remoto grazie all’energia raccolta da Erik, il nostro fidato pannello solare”, racconta Ciarina.
“All’inizio eravamo piuttosto tese, perché volevamo comunicare il nostro entusiasmo, ma avevamo paura di non essere capite. Banalmente anche ricevere amici a casa e in generale la socialità comporta delle emissioni. Abbiamo dovuto cercare la via più sostenibile per ogni aspetto della vita quotidiana, è stato prezioso poter riflettere su cose che normalmente facciamo senza pensare”, aggiunge Francesca.
Un altro aspetto non trascurabile è quello degli spostamenti: utilizzare i mezzi pubblici in Italia significa armarsi di pazienza, avere tempo, mettere in conto ritardi e imprevisti.
Il car sharing è un’ottima alternativa se le distanze da percorrere sono lunghe, ma per percorsi brevi è assolutamente preferibile scegliere di muoversi a piedi, in bici o con i mezzi.
Quando ho chiesto a Francesca com’è andata con la cucina, si è illuminata: “Ho provato tantissime nuove ricette a impatto sotto zero e avrei voluto farne ancora moltissime. Il tempo è volato! Non avevo riflettuto su quanto consumassero forno, frullatore ed essiccatore, da sempre miei alleati in cucina. Voglio continuare a sperimentare ricette che non comportino il loro utilizzo.”
Non è stata quindi un’esperienza di sacrifici, bensì di nuove scoperte: perché le alternative green ci sono, e se abbiamo la possibilità e le risorse per metterle in atto, facciamolo!
Tiriamo le somme
Com’è andato l’esperimento in termini numerici? Innanzitutto è importante chiarire che il loro obiettivo non era di raggiungere l’impatto zero, ma quello sotto zero.
Significa quindi non solo abbassare le emissioni per rispettare il parametro di sostenibilità individuato dall’Accordo sul Clima di Parigi (6,85 kg di CO2 al giorno a persona), ma assorbire le emissioni prodotte attraverso la piantumazione degli alberi, resa possibile dalle donazioni dellə follower di Cibo Supersonico.
Ecco alcuni dati su cui riflettere:
- In Italia una persona produce in media 15,5 kg di CO2 al giorno, più del doppio rispetto al criterio di sostenibilità.
- Nel mese di esperimento Francesca e Ciarina hanno emesso 7 kg di CO2 a testa al giorno, restando quindi nel limite.
- L’utilizzo di internet ha impattato dell’82% sul totale delle emissioni prodotte.
- La dieta vegana a km zero ha impattato dell’11,4% ed è stata la vera linea di demarcazione tra sostenibilità e insostenibilità. Se fossero state onnivore la percentuale sarebbe salita a 47,6% e non avrebbero potuto centrare l’obiettivo.
- Rispetto ai loro consumi di ottobre 2019, le emissioni di questo mese di esperimento si sono ridotte del 61%.
- Tramite Piantumazione Selvaggia hanno piantato 200 alberi, che equivalgono a 2 tonnellate di CO2 assorbite al mese. Questa attività ha permesso loro di raggiungere l’impatto SOTTO zero.
E adesso?
“I numeri derivati dal mese a impatto sotto zero ci hanno entusiasmate: è davvero possibile fare la differenza individualmente, con alcuni accorgimenti e rivedendo la nostra quotidianità. Porteremo sicuramente avanti nella pratica alcune delle abitudini acquisite in questo periodo”, afferma Francesca.
Ciarina prosegue: “Stiamo anche pensando di convertire la nostra casa in ottica sostenibile, scegliendo ad esempio fornitori di luce e gas da fonti rinnovabili. Il prossimo anno ci piacerebbe ripetere questa iniziativa, ma con una formula ancora diversa!”
Il nostro augurio è che il loro mese a impatto sotto zero sia di ispirazione e di stimolo per più persone possibili. Francesca e Ciarina hanno dimostrato come sia possibile agire da subito e concretamente: facciamo arrivare la loro voce lontano!
Seguile sui loro canali per non perderti le loro prossime avventure:
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