Good Sustainable Mood è la startup di moda sostenibile che coniuga materiali innovativi e manodopera italiana, per ottenere capi basic e senza tempo di altissima qualità.
L’idea del progetto è stata di Elena Prestigiovanni, che dopo aver lavorato come buyer per un gruppo di moda internazionale, ha incanalato la sua esperienza verso un tipo di fashion decisamente non fast, che rispetta i lavoratori e restituisce ai capi il loro vero valore.
Per capire meglio la mission di Good Sustainable Mood bisogna ripercorrere l’intero percorso di creazione dei capi, perché nulla viene lasciato al caso. <<La filiera tessile è una delle più frammentate, – spiega la giovane imprenditrice di Parma – per questo è importante che tra i vari soggetti si instauri un rapporto di fiducia e che alla base ci siano valori e obiettivi comuni da perseguire>>.
Il primo step è la scelta dei partner e lo studio dei materiali, ambito in cui la startup pone particolare attenzione. <<Se una persona pensa a materiale innovativo, pensa a ‘Good’>>, sostiene Elena.
Fibra di latte derivante dagli scarti di lavorazione, fibra di legno, fibra di eucalipto sono solo alcune delle materie prime scelte per la produzione dei capi. E per far sì che l’approvvigionamento rispetti i requisiti etici e ambientali, l’unico modo è lavorare con le certificazioni, che garantiscono elevati standard del prodotto finale.
<<Non possiamo chiudere gli occhi davanti alla composizione tessile di ciò che indossiamo, perché i materiali derivanti dal petrolio e tinti con coloranti chimici possono avere effetti negativi non solo sull’ambiente, ma anche sulla nostra pelle, dato che restano a contatto con essa per molto tempo. Inoltre, già dall’etichetta possiamo dedurre quanto il nostro capo sarà resistente all’usura, assicurandoci o meno una durata di lungo periodo>>.
In questa fase di ricerca e di test si fanno numerosi tentativi prima di arrivare al prodotto finale. Lo studio che c’è dietro avviene in collaborazione con laboratori italiani che credono nell’innovazione e offrono conoscenze esperte. La fase di realizzazione dei capi avviene tutta a tessuto grezzo, solo alla fine al capo viene dato il colore con la tecnica del tinto capo. Ciò evita la pratica comune di tingere interamente la stoffa, per poi tagliare e confezionare il capo, rischiando di ottenere prodotti che rimangono invenduti a causa di una scarsa richiesta del mercato.
Così facendo, si ottimizza al massimo l’uso delle risorse e si limitano le rimanenze, grande fardello a livello economico e di inquinamento ambientale. È per questo che, oltre alla collezione continuativa presente sull’ e-shop, i capi con tessuti innovativi vengono lanciati con la modalità pre-order. Il prodotto viene proposto con un prezzo di lancio, senza che ancora esista fisicamente e solo alla chiusura degli ordini si va in produzione. Assicurandosi che ogni capo creato abbia già un destinatario finale, si rende il consumatore un vero attore all’interno della filiera e segue un modello di economia circolare che elimina gli sprechi di risorse.
Come racconta Elena, <<fino ad ora brand e mercato sono state due realtà separate, noi invece vogliamo evitare il dialogo unidirezionale. Il nostro obiettivo è quello di parlare ad una community e insieme perseguire una prospettiva comune>>. Per consolidare questo rapporto, oltre al pre-order sono stati ideate diverse iniziative: incontri di persona, contest di scrittura, e un’estrazione tra gli acquirenti del loro ultimo prodotto che potranno far visita ai laboratori e conoscere il dietro le quinte di Good. <<Questo può essere fatto solo se si lavora in maniera trasparente e non si ha nulla da nascondere, infatti i nostri clienti hanno molto apprezzato le varie proposte, prendendone parte con entusiasmo>>.
Dopo quasi due anni dal lancio di Good Sustainable Mood, insieme ad Elena c’è un team giovane, prevalentemente femminile e il progetto è entrato a far parte di Le Village by Credit Agricole (ecosistema a sostegno delle startup innovative). Per il futuro, l’obiettivo è quello di arrivare ad avere un sistema di rivenditori sempre più ampio in Italia e in Europa, restando comunque nel territorio nazionale per valorizzare l’eccellenza della moda made in Italy. Inoltre, come sottolinea la founder: <<La sostenibilità è un percorso: oggi siamo il più sostenibile possibile, domani ancora di più>>.
Per ulteriori informazioni e visitare il loro sito: Good Sustainable Mood
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