Consuelo ci ha raccontato di Darling Grace, il suo brand di moda sostenibile che si distingue in ogni minimo dettaglio per l’attenzione al benessere personale, oltre che all’ambiente. Si è trattato di un altro gradito incontro all’interno del Salotto Greentoso, in cui abbiamo potuto apprezzare la passione, la professionalità e la sensibilità della nostra ospite.
Ciao Consuelo, è un piacere averti nostra ospite. Siamo curiosi di sapere com’è nato il tuo brand slow-fashion, Darling Grace. Ce lo racconti?
Darling Grace nasce nella mia mente diversi anni fa, ma prende vita nel 2021 in piena pandemia. Era da diverso tempo che cullavo il desiderio di ideare qualcosa che si potesse ritagliare un posto di nicchia in ambito fashion, e così il Covid è stato l’elemento che mi ha “acceso la lampadina” incoraggiandomi a creare qualcosa di bello in un momento complesso per molte persone. Quindi, approfittando del maggior tempo libero a disposizione in quel periodo, mi sono dedicata allo studio e alla ricerca.
Dietro a un brand di moda sostenibile c’è infatti un mondo da conoscere e scoprire, ad esempio la gamma di tessuti a disposizione e il mondo delle certificazioni che dev’essere attentamente scandagliato. Parlando di ciò che ha determinato la nascita di Darling Grace, ci tengo a sottolineare che il brand è stato lanciato l’8 marzo, data non casuale. Il nostro target è infatti una donna attenta all’ambiente ma anche a se stessa: i nostri tessuti sono infatti sostenibili ma hanno anche una funzione positiva per ciò che concerne la salute della pelle.
Ci ha colpito, come suggerisce il claim di Darling Grace, il particolare focus sul Made in Italy. Vuoi parlarcene?
Darling Grace, oltre che per la sostenibilità, si caratterizza anche per l’artigianalità e per il Made in Italy, due aspetti tra loro collegati. I capi vengono infatti realizzati manualmente e su richiesta, e sono tutti prodotti in un laboratorio in Abruzzo. Anche i tessuti sono quasi tutti provenienti dall’Italia in quanto acquistati in diverse Regioni italiane, e anche nei rari casi in cui essi provengano dall’Europa, ci tengo a sottolineare che si tratta sempre e comunque di materia prima certificata che garantisce un certo tipo di qualità e un impatto assolutamente ridotto.
Darling Grace utilizza tessuti molti particolari e che non si trovano spesso in negozio. Puoi approfondire questo aspetto?
Utilizziamo sia tessuti naturali come cotone, lana e altri derivati dalle piante, che tessuti definiti “artificiali”, come ad esempio la fibra di mais o fibra di menta che in effetti sono poco diffusi. Questi ultimi, seppur derivanti da piante, vengono chimicamente trattati seguendo degli standard molto stringenti, atti a garantire che la lavorazione delle fibre derivanti dalla cellulosa delle piante non abbiano alcun impatto ambientale.
Inoltre, molti dei tessuti lavorati fanno parte di processi produttivi definiti “a circuito chiuso”. Con questo termine ci si riferisce a lavorazioni basate sulla logica dello “zero waste”, in cui la materia in avanzo viene riutilizzata o diventa energia.
Inoltre, parlando dei tessuti meno comuni, è importante sottolineare che essi sono adatti adc ogni stagione e posseggono delle proprietà benefiche per la salute. La fibra di menta, ad esempio, è un materiale antibatterico e antinfiammatorio, e il lyocell, derivato dalla polpa di eucalipto, possiede caratteristiche traspiranti e igroscopiche.
Un tessuto che ci ha particolarmente incuriosito è la seta non violenta. Puoi spiegarci di cosa si tratta?
Col termine “seta non violenta” ci si riferisce al fatto che il materiale si ottiene senza l’uccisione del baco. Nello specifico, si attende che esso rompa naturalmente il bozzolo che lo ospita, e una volta avvenuto ciò si recuperano gli elementi per creare il filato. Ovviamente, attendendo il processo naturale che porta alla rottura dell’involucro, si potrebbe pensare che la seta ottenuta sia più grezza a causa delle fibre più corte. In realtà, con particolari lavorazioni, sempre non nocive, si riesce a ottenere la stessa qualità della “seta standard”.
Sappiamo che Darling Grace vende solo online. Puoi spiegarci com’è gestito questo aspetto, anche per ciò che concerne il packaging?
Darling Grace al momento vende solo online, ma abbiamo comunque una sede su Roma dove è possibile far visionare i tessuti di persona prendendo un appuntamento. L’acquisto può avvenire tramite il nostro sito o su altre piattaforme che ci ospitano come Itawave, condivisa col brand artigianale di gioielli Fairyland, e WHat a Eco dedicata solo a prodotti sostenibili.
Per ciò che concerne il packaging utilizziamo solo prodotti riclati riciclabili e sostenibili: dalle scatole di cartone, passando per gli adesivi e la carta velina interna fino ad arrivare alle etichette sui vestiti. Anche i loghi ed altre eventuali stampe sono tutti fatti “ad acqua” Insomma, la sostenibilità per noi è un aspetto curato nel dettaglio e gestito a 360°, dal processo produttivo a quello distributivo.
Abbiamo notato che il sito di Darling Grace è completo e curato. Puoi descrivercelo brevemente?
Essendo la nostra principale piattaforma di vendita, abbiamo cercato di curare il sito con particolare attenzione ai dettagli. Esso è composto da diverse sezioni: la prima, “generale”, dove vengono presentati valori, caratteristiche e filosofia del brand. Troviamo poi una parte chiamata “boutique” che si presenta come una vera e propria vetrina in cui vengono presentate le collezioni. Attualmente se ne possono visionare due, Germogli e Benessere Naturale, entrambe composte da pochi capi tutti abbinabili tra loro, così da permettere a chi ha già acquistato un capo di una collezione, di poterlo abbinare facilmente a uno scelto da una collezione successiva.
Il sito poi si completa con l’e-commerce legato all’acquisto, il blog e la sezione contatti.
Per scoprire maggiori dettagli guarda l’intervista live completa o ascolta il podcast su Spotify.
Entra nel mondo di Darling Grace nel sito ufficiale.
Lascia un commento