Camoz dimostra che tutto, ma proprio tutto, può avere nuova vita senza alcuno spreco. Con questo progetto il settore nautico diventa una risorsa per la creazione di articoli come borse, zaini e portafogli.
Vele da tutto il mondo si prestano alla lavorazione artigianale per assumere una nuova veste e un nuovo utilizzo. I pregi di questi materiali sono legati alla loro funzione originale: sono leggeri e pratici ma davvero molto resistenti.
Ciascun oggetto, nella vita precedente, può aver solcato i mari di tutto il mondo ed aver vissuto avventure inimmaginabili. Ora diventa un oggetto di uso quotidiano, adatto a chi ne sa apprezzare la natura sportiva e rocambolesca.
Incuriositi da questo meraviglioso progetto, abbiamo contattato Camilla, ideatrice di Camoz.
Camilla, quanto racconta questo brand di te?
Il progetto di Camoz ha preso vita una decina di anni fa quasi per scherzo: lavorando nella nautica, nello specifico nel settore della vela, quando ho iniziato ad interessarmi ai materiali con cui le vele vengono costruite. Scoprendo che queste fibre sintetiche hanno molti scarti, ho iniziato il mio percorso di creazione e ideazione di prodotti fatti riciclando questi materiali; mi interessava costruire le vele ma anche rigenerare materiali considerati ormai da buttare, ma ancora perfettamente utilizzabili. Mi piaceva l’idea di creare un prodotto nuovo da un materiale che conoscevo.
Quando hai avuto l’idea?
L’idea vera e propria in realtà esiste già da molto tempo: già nell’800 i marinai sui velieri si fabbricavano borse e sacche riutilizzando le vecchie vele. Io, personalmente, ho iniziato a lavorarci dopo aver recuperato gran parte del materiale nella veleria in cui mi trovavo allora, a La Rochelle, sulla costa atlantica francese.
Come riesci a trovare le materie prime utili per i tuoi prodotti?
Lavorando in veleria per me è piuttosto semplice recuperare i tessuti, sia quelli nuovi, scarti di produzione di nuove vele, sia quelli usati, cioè le vecchie vele sostituite e pronte ad essere buttate.
Come vengono poi lavorate?
Conoscendo i materiali per lavoro riesco a gestirli al meglio per quel che riguarda pulitura, soprattutto delle vele usate, taglio e cucitura. Ogni tipo di borsa viene realizzata con un materiale particolare, tagliata e assemblata una per una. I materiali sono tra i più vari per quel che riguardacomposizione e colore ed è divertente assemblarli di volta in volta con combinazioni diverse.
Settore nautico e sostenibilità: come vedi questo rapporto?
Per quanto riguarda la mia esperienza, la nautica è piuttosto lontana dal mondo green. Spesso abbiamo l’idea che la barca a vela sia in perfetto accordo con l’ambiente, ma molto spesso non è così: certo, inquina meno di barche a motore e motoscafi, ma sia la tecnologia di produzione delle vele che quella degli scafi non tiene conto di un possibile smaltimento del prodotto finito.
Io, nel mio piccolo, riciclo quante più vele mi è possibile, ma servirebbe un’azione più concreta e profonda per rendere la nautica green. Ad oggi, in Italia sono pochissimi coloro che si occupano ad esempio dello smaltimento della vetroresina.
Hai in programma di aprire un piccolo store firmato Camoz?
A dire il vero preferisco dare i prodotti direttamente a negozi green e non occuparmi della vendita: mi occupo di borse e accessori, ma anche di barche a vela, quindi quello che faccio ora mi pare un buon compromesso tra tempo dedicato ed energie impiegate. In futuro chissà, può darsi che le condizioni cambino e si presenti un’occasione.
Pensi di espandere il tuo business alla creazione di nuovi prodotti? O hai altri progetti in mente?
Diciamo che lavorare sui progetti Camoz negli anni ha portato sviluppi inaspettati. Sono aperta a collaborazioni con altre realtà simili alla mia: attente all’ambiente e all’artigianato. Col rinnovarsi dei materiali e dei prodotti che utilizzo cerco sempre di dar vita a nuovi articoli, magari diversi modelli di borse o oggetti specifici. Insieme a Fuori Luogo Clothing, un brand di prodotti per l’arrampicata, abbiamo creato, ad esempio, dei sacchetti per la magnesite in vele di kitesurf riciclate.
Cerco di rinnovare l’offerta ogni anno con almeno un paio di prodotti nuovi che siano borse, portafogli o sacche. Il vero progetto è continuare a riciclare vele, le idee vengono man mano.
Per scoprire le creazioni di Camilla e rimanere aggiornato sulle sue nuove creazioni visita il sito Camoz.it.
Lorena Pizzatti sertorelli dice
Molto interessante e soprattutto sostenibile, ci vuole qualcuno che pensi all’ambiente e nello stesso tempo al design