Appaiono preoccupanti gli effetti dell’aumento dei costi energetici sul riciclo, in particolare per quel che riguarda la filiera della carta. Al momento sarebbero, infatti, 10mila le tonnellate di carta e cartone, raccolti in maniera differenziata, che verranno meno nel processo di recupero.
L’allarme è stato lanciato da più parti e, nello specifico, dal Consorzio Comieco, specializzato nel riciclo degli imballaggi cellulosici, per le disastrose conseguenze che il rincaro dei prezzi potrebbe avere su una delle filiere trainanti l’economia circolare italiana: quella della carta.
Il crescente clima di incertezza provocato dall’aumento dei costi sta affondando la produzione industriale del nostro paese e il settore del riciclo della carta, che si rivela essenziale non solo per quel che riguarda l’economia, ma potrebbe avere pesanti ripercussioni a livello ambientale.
Qualora le cartiere dovessero fermarsi a causa dei prezzi esorbitanti di gas ed elettricità, tutta la filiera ne risentirebbe, mettendo a rischio i sistemi di raccolta differenziata. Secondo i dati forniti da Comieco, nel 2021 sono finite al macero circa 6 milioni di tonnellate di carta, provenienti quasi totalmente dalla differenziata gestita da comuni e servizio pubblico, che costituisce il 20%della raccolta su tutto il territorio nazionale.
Se gli impianti si fermassero, circa 10mila tonnellate di carta non avrebbero più sbocco; inoltre, lieviterebbero i costi di gestione del riciclo, danneggiando così un’importante risorsa, in più ricorrere alla discarica aumenterebbe notevolmente la spesa mensile.
Per questo motivo occorre intervenire tempestivamente per stabilizzare i prezzi delle forniture di energia e impedire che la filiera collassi. Al fine di preservarla sarà necessario garantire l’approvvigionamento del gas e sostenere la copertura del costo, così da poter ripristinare la produzione, assicurando il ritiro della carta derivante dalla raccolta differenziata. Infine, tutto il sistema dell’economia circolare in Italia subirebbe un colpo tremendo nel caso in cui si bloccasse la filiera della carta, con un danno esorbitante al commercio e ai consumi.
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