I prodotti firmati dai brand di lusso rappresentano ancora oggi uno status symbol per il loro costo elevato, ma non sempre giustificato dal valore reale. L’esclusività di accesso a determinati tipi di oggetti opera automaticamente una distinzione tra chi può permetterseli e chi no, rivelando la scelta di ostentare ricchezza e capacità di ottenere il meglio.
Fino a oggi è sempre stato così, ma qualcosa sta cambiando: un numero sempre maggiore di aziende decide di intraprendere la via della sostenibilità.
Il rispetto per l’ambiente, infatti, rientra tra le tendenze più in voga di questi tempi e i grandi marchi di lusso stanno seguendo questa direzione. Ci si è resi conto che è sempre più importante fare scelte etiche a tutela del pianeta e le aziende hanno recepito questa necessità cambiando i processi di produzione.
La pandemia, naturalmente, ha accelerato il cambio di rotta iniziato molto tempo prima, dato che il target a cui si rivolgono molti di questi brand è rappresentato dalla generazione Z, i consumatori del futuro. Da loro dipende, infatti, la scelta green dato che sono più orientati verso firme che generano un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, distanziandosi da chi, invece, non dimostra una posizione definita rispetto a questi temi.
Secondo il report “LuxCo2030: A Vision of Sustainable Luxury”, pubblicato da Bain & Company con Positive Luxury, le caratteristiche che dovrà avere una compagnia di lusso nel 2030 riguarderanno soprattutto obiettivi ambientali e sociali, oltre alla capacità di creare valore economico dalla sostenibilità. Molte aziende hanno già dichiarato di non voler restare indietro nella corsa a un business rispettoso della natura e, allo stesso, tempo redditizio. Tuttavia, si dovrà osservare il raggiungimento degli obiettivi a lungo termine, e non sarà sufficiente rivedere i modelli esistenti; tutte le imprese interessate a questo cambiamento dovranno iniziare un percorso finalizzato al soddisfacimento delle richieste dei consumatori che, verosimilmente, andranno a cercare ciò che è buono e anche bello.
Infine, i brand dovranno attuare un cambiamento strutturale sul lungo periodo, sfruttando anche gli incentivi fiscali legati ai progetti ambientali. Tutto questo per realizzare quel cambiamento rintracciabile in una produzione di qualità superiore e accresciuto valore etico.
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