L’autunno è il paese della migrazione degli insetti, tra cui quello delle farfalle monarca, note anche con il nome scientifico “Danaus plexippus”. Grazie alla loro genetica, questo tipo di farfalle riescono a ritrovare la loro “casa”, ossia il luogo scelto dai loro antenati l’anno precedente per la loro riproduzione. Le uova vengono depositate in primavera e la larva ha bisogno di due settimane prima di iniziare a trasformarsi nella fase di crisalide. Dopo 10 giorni, dal bozzolo esce la prima generazione di farfalle, la seconda uscirà tra maggio e giugno, la terza tra luglio e agosto e la quarta, la più resistente di tutte, nascerà a settembre. Ogni anno, in primavera, milioni di esemplari migrano dall’America Centrale al Canada, per poi tornarci per trascorrere l’inverno. Queste meravigliose farfalle dotate di colori sgargianti quali nero, arancione e bianco, però, stanno rischiando l’estinzione.
Perché?
Nel 2017, il censimento della Xerces Society for Invertebrate Conservation registrò appena 30mila unità. In California, l‘organizzazione ha rilevato delle statistiche molto più preoccupanti: 1914 esemplari in 246 siti costieri californiani. Una riduzione locale del 99 % rispetto agli anni ’80, quando la specie contava milioni di farfalle. La causa principale della loro riduzione è dovuta dalla massiccia distruzione dei boschi da parte dell’uomo. Le farfalle hanno bisogno dei boschi, perché è il loro habitat naturale che le permette di sopravvivere durante l’inverno e nutrirsi durante tutta la loro crescita. Tra i rischi per la specie vi è anche il problema del cambiamento climatico e la forte diminuzione delle fonti di cibo per i loro bruchi: le piante del genere Asclepias. Questo tipo di piante note come “milkweed”, sono erbacee perenni che si trovano principalmente in Nord America e in alcune zone dell’Africa. Le milkweed o anche dette “erba lattiginosa”, sono chiamate in questo modo per la loro secrezione, e contengono tossine molto velenose per l’uomo ma non per le farfalle, poiché quest’ultime hanno sviluppato un sistema in grado di neutralizzare l’effetto del veleno.
Allevare le farfalle: un hobby statunitense
Per aiutare a contrastare la riduzione della specie, molti abitanti degli Stati Uniti hanno iniziato ad allevarle come hobby. In seguito, gli scienziati hanno iniziato a svolgere delle ricerche per capire se le farfalle allevate in cattività avessero le stesse capacità migratorie e di sopravvivenza di quelle selvatiche. I primi risultati sembravano aver avuto esiti negativi perché le farfalle non riuscivano a trovare la strada da percorrere verso sud, ma dando loro un po’ più di tempo, poi, sono riuscite ad orientarsi e a trovare la direzione giusta.
Attualmente, le farfalle monarca si possono trovare anche in Nuova Zelanda, Indonesia e Australia, mentre in riferimento all’Europa, si sono sviluppate solamente sull’isola di Madeira e alle Canarie. Il significato di questo insetto in molti paesi è legato alla spiritualità, poiché la migrazione richiama il ritorno delle anime dei defunti. Nessun altro tipo di insetto ha capacità migratorie così elevate, ma a causa del loro viaggio così lungo, solo alcune sopravvivono poiché ci impiegano mesi per arrivare a destinazione; e spesso a causa di cambiamenti climatici e deforestazione, non riescono più a trovare la loro “casa” scelta dagli antenati, a tal punto che si creano delle vere e proprie crisi del loro sistema di navigazione.
È importante considerare anche loro tra i rischi che si incorrono quando vengono disboscate ampie aree di terreno, perché la loro estinzione potrebbe causare degli squilibri di grande rilevanza, in particolar modo nell’ecosistema californiano, e porterebbe alla perdita di un insetto di una straordinaria bellezza.
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