Finalmente, anche nel nostro paese è stato fatto un passo decisivo verso la messa al bando delle plastiche usa e getta. Il 4 novembre, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva la direttiva Ue del 2019 n°904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica monouso (detti anche SUP: Single Use Plastic).
Vietati quindi dal 14 gennaio 2022 piatti e contenitori in plastica, posate, cannucce, cotton-fioc, prodotti in plastica oxo-degradabile e agli attrezzi da pesca contenenti plastica.
Per «prodotto di plastica monouso», si intende quello «realizzato interamente o parzialmente in plastica, a eccezione del prodotto realizzato in polimeri naturali non modificati chimicamente, mentre per prodotti oxo-degradabili, si intende le «materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti o la decomposizione chimica.
Dal 3 luglio saranno vietati anche gli attrezzi da pesca contenenti plastica, questo per impedire che ami, fili e componenti della canna realizzati in questi materiali vengano dispersi a danno soprattutto della fauna ittica.
Il divieto non riguarda solo la produzione e l’uso di questi prodotti, ma anche la loro commercializzazione da parte di supermercati e negozi.
Ma ci sono dei punti in cui l’Italia si discosta dal testo europeo. Come ad esempio la possibilità di utilizzo di quei prodotti che hanno rivestimenti in materiale plastico in quantità inferiore al 10% del peso dell’articolo; inoltre sono esentati gli articoli in plastica compostabile realizzati con almeno il 40% di materia prima rinnovabile (percentuale che salirà al 60% dal primo gennaio 2024). Tali eccezioni saranno però possibili solo in determinati contesti, fra cui mense e/o nelle strutture sanitarie o socio-assistenziali oppure in situazioni con elevato numero di persone.
Cosa fa lo stato italiano per incentivare la messa a bando dei SUP? Cerca di promuovere i prodotti alternativi alla plastica monouso, con un riconoscimento di un credito d’imposta di tre milioni l’anno dal 2022 al 2024 alle aziende che fanno uso dei prodotti riutilizzabili o in materiale biodegradabile o compostabile.
E come va al di fuori dei confini nazionali? Purtroppo solo pochi Stati Ue hanno introdotto esenzioni per i bicchieri di carta plastificati. Tra questi, oltre all’Italia, spiccano Francia, Svezia e Finlandia.
Sono invece per il momento solo sei i Paesi membri che hanno introdotto le nuove regole di etichettatura (che descrive la corretta gestione dei rifiuti e l’impatto ambientale nel caso di abbandono del bene ) per i prodotti usa e getta che restano in uso: Germania, Francia, Lussemburgo, Irlanda, Croazia e Grecia. L’Italia ancora nulla.
La Ue si è data l’obiettivo entro il 2030 di ridurre della metà i rifiuti di plastica nei nostri oceani e le microplastiche del 30%.. speriamo!
A noi non ci resta che metterci del nostro, come sempre facendo scelte consapevoli, scegliendo il più possibile packaging biodegradabili e contenitori per cibi e bevande lavabili e riutilizzabili.
Il futuro del pianeta è nelle mani nostre, nelle mani di tutti.
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