Ho acquistato una marmellata di duroni fatta in casa… Buone le cose fatte in casa, mi ricordano di quando si era bambini.
Ciliegie e duroni fino ad una quindicina di anni fa non subivano i trattamenti che subiscono oggi, anzi erano le piante meno trattate in assoluto.
Durante l’annata del 2015 invece, a causa dell’arrivo del moscerino Drosophila Suzuki, è stato un disastro per le piantagioni cerasicole.
La Drosophila è un insetto che ama i frutti rossi, è quindi ghiotto di ciliege, duroni, pesche, susine e piccoli frutti rossi come le more, i mirtilli, i lamponi. Nel 2015 furono riscontrati nella zona Modena – Bologna – Reggio Emilia, danni anche su colture di fichi e vite. È un insetto “ingegnoso”: deposita la larva all’interno del frutto non appena è appetibile e morbido, nel periodo in cui, soprattutto nei frutti rossi, ha inizio la maturazione.
Durante l’annata del 2015 nelle aree emiliane in cui questo insidioso insetto è stato avvistato a causa dei danni sulle culture, furono effettuati fino a diciassette trattamenti convenzionali per contrastare la Drosophila: trattamenti utili a evitare la dischiusa del parassita dopo la raccolta e prima della vendita del prodotto. La Drosophila non è come i parassiti comuni, una volta dentro al frutto come larva, non la si può più eliminare.
Per contrastare l’insetto, a livello regionale, furono revocati e reintrodotti prodotti fitosanitari un tempo debellati dal mercato a causa della loro comprovata alta tossicità, composti a base di dimetoato. Il dimetoato, un insetticida citotropico della classe dei fosforganici, penetra rapidamente nei tessuti vegetali ed elimina l’intruso: era l’unica possibilità che si pensava di avere per evitare la dischiusa della larva di Drosophila e salvare la produzione.
Il dimetoato fu eliminato dal mercato agricolo perché neurotossico, nocivo per gli esseri umani per ingestione, inalazione e contatto, oltre che mutageno per i feti. Ma la produzione delle ciliegie non poteva e non doveva fermarsi.
Il dimetoato ha tempi di carenza di 28 giorni (il tempo di carenza è il tempo che intercorre dall’ultimo trattamento al momento della raccolta dei frutti). Nell’anno 2015 furono fatti sino a 17 trattamenti (consideriamo che il periodo delle ciliegie va da maggio ad inizio luglio) senza ovviamente rispettare i tempi di carenza: mentre si raccoglieva, si trattava.
Così acquistai un vasetto di marmellata di duroni a km 0 (pochi zuccheri, niente conservanti né coloranti). Nell’estate del 2015 feci colazione con pane, burro e marmellata di duroni. Notai un sapore diverso dal solito, un retrogusto nel sapore. Io sono una specialista in marmellate di duroni e amarene perché le adoro. Quel sapore, come di sintetico, mi ricordava qualcosa.
Non è sintetico. È il sapore dei farmaci, come quando mangi certi polli e ti rimane il sapore di farmaco nel palato. No. Riassaggio. Sa di farmaco, sa di qualcosa che non va. Non è questo il sapore dei duroni. Oddio, mangio un concentrato di … Lasciamo stare. La marmellata finisce nel bidone dell’umido a malincuore, perché risultava di bella presenza.
Come ho fatto a cascarci? Eppure lo sapevo, essendo a contatto diretto con agricoltori.
La bella notizia è che pare sia stato trovato un antagonista naturale della famigerata Drosophila, tal Ganaspis brasiliensis, introdotto proprio un mese fa in diverse regioni italiane. Speriamo di vedere presto risultati positivi e meno impattanti per la salute umana.
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