L’acqua è uno degli elementi essenziali per la sopravvivenza sulla Terra ed è importante mantenerne l’equilibrio e preservarne la qualità il più possibile. Purtroppo, in molte aree la si trova contaminata da molte sostanze, tra cui i saponi. Per prendersi cura di sé serve del tempo, ed è proprio quel tempo che ci serve non solo per il benessere del nostro corpo ma anche per tutelare quello del Pianeta.
Per conoscere meglio i saponi e le loro caratteristiche è utile fare una distinzione fondamentale, tra tensioattivi e bio-tensioattivi. I primi derivano dal petrolio e sono il principale ingrediente contenuto nella maggior parte dei saponi, detergenti e shampoo. I secondi, invece, derivano dai batteri e sono utili per sostituire i tensioattivi sintetici.
I saponi sono degli ottimi tensioattivi in quanto sono in grado di ridurre la tensione superficiale dell’acqua aumentando il suo potere bagnante e facilitando la rimozione delle particelle di grasso ostacolandone la riaggregazione.
Fino agli anni ’50 la pulizia veniva effettuata con i saponi definiti “classici”, i quali sono stati sostituiti dai cosiddetti “saponi sintetici” negli anni successivi. I detergenti sintetici, quindi, hanno soppiantato i saponi naturali che al momento vengono realizzati esclusivamente come saponetta. Il problema dell’utilizzo di saponi sintetici è che questi non vengono velocemente demoliti dai batteri naturali, provocando così l’inquinamento dei corsi d’acqua.
Proprio per questo motivo dal 1° gennaio 1971 la legge italiana ha voluto precisare che i detersivi devono essere biodegradabili almeno per l’80% cioè caratterizzati da catene di atomi di carbonio lineari simili a quelle dei saponi naturali, al fine della protezione delle acque superficiali e sotterranee. Tuttavia, sono ancora pochi i detergenti in commercio a poter essere definiti completamente sostenibili.
Vediamo tre esempi di saponi naturali:
Il sapone di Aleppo
Il sapone di Aleppo ha origini antichissime, si dice sia il primo sapone del mondo e si usa principalmente per l’igiene intima. È originario della Siria e si ricava artigianalmente. È totalmente naturale in quanto contiene solo olio di oliva e olio di alloro, in proporzioni variabili. È adatto per le pelli sensibili e a chi soffre di allergie e intolleranze ai profumi.
Il sapone di Marsiglia
È il sapone naturale più conosciuto e si usa prevalentemente per il bucato, ma quando contiene una ridotta quantità di soda caustica è adatto anche all’igiene personale. È utilizzato anche come smacchiatore e antiparassitario per le piante. A causa del suo pH molto basico, però, non è adatto all’igiene intima.
Il sapone di Nablus
Il sapone di Nablus è prodotto con la prima spremitura dell’olio di oliva. È originario della Palestina e viene prodotto in quantità ridotta, che motiva il suo prezzo elevato. È un sapone molto idratante, indicato, quindi, per le pelli molto secche. È indicato per l’igiene di tutto il corpo, come struccante, detergente viso e per l’igiene dei neonati.
Quando si acquista un sapone sarebbe fondamentale non farsi trarre in inganno anche dai profumi, che danno solo un’impressione di pulizia. Scegliere i tensioattivi naturali e vegetali è l’opzione migliore per ridurre l’inquinamento, ma è importante non trascurare l’attenzione verso il packaging, perché a volte è una delle forme che maggiormente contribuisce a danneggiare l’intero ecosistema.
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