Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti e i disastri degli ultimi mesi ne sono la prova evidente: caldo estremo in Canada con centinaia di vittime, inondazioni record nel nord Europa e in Cina, incendi nelle Isole italiane, Stati Uniti e Australia sono solo alcuni degli avvenimenti che hanno colpito il pianeta nell’ultimo anno.
Per comunicare gli effetti dannosi dei comportamenti umani sull’ecosistema, il King Abdulaziz Center for World Culture (noto anche come Ithra) di Dharhran, Arabia Saudita, ha realizzato una mostra multisensoriale che si pone l’obiettivo di sensibilizzare i visitatori sul problema del cambiamento climatico: si tratta di Terra Exhibit, un viaggio immersivo attraverso un percorso corredato di esperienze in realtà aumentata (AR) e virtuale (VR).
Un progetto nato da un’eccellenza italiana
Ad aver realizzato la mostra per l’Ithra è stato Valentino Vettori, artista italiano fondatore di Arcadia Earth, un progetto multisensoriale che porta il visitatore in viaggio attraverso il pianeta.
Valentino, attualmente residente a New York, ha sulle spalle una carriera ventennale nel settore del fashion (ha lavorato anche per Diesel) e delle esperienze retail interattive. Forte del lavoro fatto con Arcadia Earth, l’artista è stato chiamato in Arabia Saudita per riproporre la mostra multisensoriale, allo scopo di educare i cittadini al rispetto e alla salvaguardia ambientale. La mostra, oltre a proporre esperienze altamente interattive grazie a tecnologie di ultima generazione, è un percorso che armonizza due attività spesso viste come contrapposte: gioco e cultura.
Sette stanze per raccontare il cambiamento
Per raccontare ai visitatori gli effetti dei comportamenti umani sull’ecosistema, oltre ai problemi della siccità, dell’inquinamento dell’aria e delle micro-plastiche, sono state realizzate ben sette stanze; alla loro realizzazione hanno partecipato non solo il WWF e l’Oceanic Global, che hanno verificato la correttezza e veridicità di contenuti o concetti, ma anche un collettivo di artisti: questi, accomunati dalla passione per la sostenibilità, sono stati fondamentali nella creazione delle installazioni, ciascuna delle quali è stata realizzata con materiali riciclati, riciclabili e riutilizzabili.
Tra le sette stanze interattive ve ne sono tre che si distinguono particolarmente: la Caverna Arcobaleno, la Stanza dei Mari e la Stanza delle Mangrovie.
Per quanto riguarda la Caverna Arcobaleno, questa è stata realizzata dalla visual artist Basia Goszczynska prendendo spunto dall’allegoria della caverna di Platone. La caverna è illuminata con luci led ed è stata realizzata con materiali trovati sulle spiagge, strade e altri luoghi di passaggio: sono stati utilizzati ben 44 mila sacchetti.
La Stanza dei Mari, invece, è un grido d’allarme sullo stato di salute delle barriere coralline: si stima che il 90% di questa meraviglia naturale verrà completamente distrutto entro il 2050 proprio a causa del cambiamento climatico.
Nella Stanza delle Mangrovie, invece, il visitatore viene messo di fronte al fatto che quello delle mangrovie è uno degli ecosistemi più minacciati al mondo; in questa stanza un’app permetterà di animare i pesci e animali, nonché di fare una donazione ad organizzazioni no-profit che combattono il cambiamento climatico oppure piantare un albero.
Un bivio inevitabile
L’idea di Terra Exhibit, e in generale del progetto Arcadia Earth, non è quella di far visitare una mostra, bensì creare una dimensione ludica che alleggerisca la consapevolezza di trovarsi di fronte a un bivio: da una parte la catastrofe climatica, dall’altra la possibilità di evitare i cambiamenti climatici, anche nel proprio piccolo. Per sapere di più su Arcadia Earth di Valentino Vettori, ecco il link al sito ufficiale.
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