Il bambù è una pianta sempreverde che negli anni ha visto aumentare progressivamente il suo utilizzo per diverse finalità: progettazione di giardini, di edifici, come alimento per la cucina o per la medicina orientale. È molto versatile, infatti, grazie alle sue caratteristiche è ideale per i territori colpiti da dissesto idrogeologico o da alta concentrazione di inquinamento. Possiede una forma elegante e raffinata che dona un carattere esotico ai giardini occidentali e le foglie fanno da ornamento a prati e giardini.
Il bambù è anche chiamato “acciaio vegetale” per le sue caratteristiche di elasticità, portata e resistenza e ne esistono più di mille specie. È un materiale molto flessibile e per questo motivo è importante considerarne l’utilizzo per le costruzioni di edifici in zone sismiche poiché dimostra un’ottima resistenza alle onde dei terremoti. È un valido supporto anche negli ambienti umidi e può essere adoperato per creare pavimentazioni in varie aree, in quanto è più robusto del parquet in legno; non assorbe liquidi ed è abbastanza resistente a batteri, funghi e anche ad ondate di caldo o freddo.
In Asia è già da tempo ampiamente utilizzato, mentre in Europa si stanno scoprendo le sue peculiarità solamente negli ultimi anni. In giro per il mondo si possono vedere delle realizzazioni architettoniche in bambù, in particolar modo nei territori asiatici, anche se non manca qualche esempio pure in Europa. A Bali, in Indonesia, è stato costruito un villaggio ecologico completamente in bambù; in Vietnam possiamo trovare il Bambù Wing e il Water and Wing Cafè, costruiti con il bambù che poggia sull’acqua; in Colombia, invece, possiamo trovare la Cattedrale di Pereira, progettata dall’architetto Simon Vélez con una spesa di 30.000 $. Vélez ha anche realizzato il Padiglione Zero di Hannover, in Germania, in occasione dell’Expo 2000.
La resistenza del bambù è 50 volte superiore a quella della quercia e la sua durata è notevole. Una struttura in bambù ha il vantaggio di essere smontata, trasportata e poi riassemblata altrove. L’architetto colombiano Simon Vélez è riuscito a cambiare la concezione di povertà e precarietà del bambù, trasformandola in contemporaneità e attenzione alla sostenibilità, poiché ad esempio la quantità di energia richiesta per lavorare il bambù è pari al 12 per cento di quella richiesta per il calcestruzzo.
Pionieri del bambù
Linda Garland: soprannominata “la regina del bambù”, è stata fondatrice e presidente della Environmental Bamboo Foundation, un’istituzione nata nel 1993 e che è stata determinante nella diffusione del bambù in Indonesia e in molti altri Stati.
Rafael Guillaumin Fentanes: figlio di una famiglia di caffè a Veracruz, Rafael Guillaumin Fentanes: figlio di una famiglia di caffè a Veracruz, all’inizio degli anni ’90 è andato alla ricerca di colture alternative e ha scoperto il bambù. Nel 2000 ha fondato la società Bambuver AC e ha promosso il bambù in tutto il territorio del Messico. È riuscito a piantare più di tre milioni di piante nei vari Stati del Centro e Sud America.
Ned Jaquit: è stato fondatore, proprietario e manager di Bamboo Garden Nursery a North Plains, in Oregon, che è il più grande vivaio di bambù degli Stati Uniti. Vende ai coltivatori e al pubblico, ospita workshop, tour ed eventi speciali.
Ximena Londoño de la Pava: un’agronoma colombiana, che ha svolto numerose ricerche sul bambù nel Centro e Sud America e ne ha descritto circa 50 nuove specie per la scienza, distinguendosi in questo campo in tutto il mondo.
World Bamboo Organization
Molte persone, aziende e associazioni si sono riunite e condividendo la passione per il bambù e hanno fondato la “World Bamboo Organization”, un’associazione che incentiva l’utilizzo del bambù in tutto il mondo. Lo scopo dell’organizzazione è migliorare e promuovere questo interesse comune verso il bambù, e influenzare le industrie a considerane l’impiego nei progetti aziendali.
I membri fondatori della WBO sono Susanne Lucas (USA), IV Ramanuja Rao (India), Karina Quintans (USA), David Flanagan (USA), Carmelita Bersalona (Filippine), Amin Samuel Zacca (Ghana), Jorge Campos (Cile) e Victor Brias (Belgio).
Tra le varie attività, ogni 3-4 anni, la WBO organizza un World Bamboo Congress (WBC) per riunire tutti gli appassionati e professionisti del bambù al fine di discutere su come migliorare il materiale e trovare delle nuove collaborazioni. Inoltre, la WBO sponsorizza workshop, festival, conferenze, seminari e molto altro in occasione della Giornata mondiale del bambù, ogni anno la settimana del 18 settembre.
Il bambù può essere veramente un’alternativa interessante ai materiali da costruzione tradizionali, da valutare in base alle necessità progettuali. In Europa, purtroppo, mancano ancora certificazioni e maggiori studi per poter utilizzare facilmente il bambù nell’edilizia, ma si stanno facendo passi importanti in questo settore.
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