Agenda 2030, 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), 193 Paesi e un’unica scadenza per raggiungerli, il 2030.
Nel settembre 2015, gli Stati membri dell’ONU hanno sottoscritto l’Agenda 2030, contenente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, con i quali combattere la povertà, le ingiustizie sociali e i cambiamenti climatici, per il miglioramento economico e il progresso della società.
I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile possono essere divisi in tre gruppi:
- il primo gruppo comprende gli obiettivi (1, 2, 3, 4, 5, 6, 10) per l’equità sociale (società);
- il secondo gruppo comprende gli obiettivi (6, 7, 11, 13, 14, 15) per l’integrità dell’ecosistema (ambiente);
- il terzo gruppo comprende gli obiettivi (8, 9, 12, 17) per l’efficienza economica.
In questo articolo analizzeremo gli obiettivi del secondo gruppo, che mirano a preservare gli ecosistemi, non solo limitando le emissioni di gas inquinanti, ma anche evitando ogni alterazione irreversibile. Lo sviluppo globale non può prescindere dalla qualità dell’ambiente e della qualità della vita, che comprende le condizioni sanitarie, culturali e sociali della popolazione.
Con l’obiettivo 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” s’intende garantire l’accesso universale ed equo all’acqua potabile e ai servizi igienici e il miglioramento della qualità dell’acqua a livello globale. Un’ampia serie di fattori antropici (ad esempio, il riscaldamento della superficie terrestre, la continua crescita dell’irrigazione e degli altri consumi idrici, la progressiva scomparsa degli habitat acquatici, i numerosi fenomeni di inquinamento, ecc.) influenza, profondamente, il sistema idrico globale; ne conseguono il declino della biodiversità e il degrado degli ecosistemi. Per cui, ambienti fondamentali per l’idrosfera come le foreste tropicali, le zone umide e numerosi bacini fluviali e lacustri sono sempre più a rischio.
L’obiettivo 7 “Energia pulita e accessibile” punta ad aumentare la produzione di energia, utilizzando una tecnologia sostenibile e mira, nello stesso tempo, a ridurne i costi di produzione. L’energia è fondamentale per il raggiungimento di quasi tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile; a tal proposito, l’energia ricavata dalle fonti rinnovabili si è rivelata sufficiente per soddisfare progressivamente i fabbisogni energetici dell’umanità, ma è necessario renderle più convenienti. Per fare questo bisogna orientare in modo favorevole i mercati al loro uso, sviluppare ulteriormente queste tecnologie e riqualificare l’intera infrastruttura energetica.
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida centrale per lo sviluppo sostenibile; ad esso si riferisce l’obiettivo 13 “Lotta contro il cambiamento climatico”, con il quale si vuole contenere l’incremento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, perseguendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1,5°C. Per fare questo, saranno necessari profondi cambiamenti del modello di sviluppo globale e dei singoli paesi, una rapida avanzata della green economy e una drastica riduzione del consumo di combustibili fossili.
Con l’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili” s’intende ridurre l’inquinamento prodotto dalle città, in particolare per quanto concerne la qualità dell’aria e la gestione dei rifiuti. Lo sviluppo urbano dovrà essere più inclusivo e sostenibile, anche grazie a una pianificazione degli insediamenti partecipativa, integrata e sostenibile. Oltre metà della popolazione mondiale vive nelle città. Le città hanno un’impronta ecologica enorme; infatti, pur occupando, solamente, circa 3% della superficie terrestre, consumano 3/4 delle risorse globali e sono responsabili del 75 % delle emissioni di gas. Inoltre, dovrà essere garantito l’accesso di tutti alle superfici verdi e agli spazi pubblici sicuri e inclusivi, soprattutto per donne e bambini, anziani e persone con disabilità. E, infine, dovrà essere assicurato l’accesso a spazi abitativi e sistemi di trasporti sicuri ed economici.
L’obiettivo 14 “La vita sott’acqua” mira a conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Gli oceani e i mari caratterizzano profondamente il nostro Pianeta, coprendolo per più dei due terzi della sua superficie. Essi producono la metà dell’ossigeno che respiriamo e assorbono il 30% delle emissioni antropogeniche di anidride carbonica, mitigando l’effetto del cambiamento climatico.
Infine, l’obiettivo 15 “La vita sulla Terra” mira a proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, a gestire sostenibilmente le foreste, a contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica. L’Agenda fissa alcuni importanti obiettivi:
- garantire la salvaguardia degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e dell’entroterra, in modo particolare delle foreste, delle paludi, delle montagne e delle zone aride;
- arrestare la deforestazione, ripristinarle dove necessario e aumentare ovunque la riforestazione;
- combattere la desertificazione;
- porre fine al bracconaggio e al traffico delle specie protette di flora e fauna.
La deforestazione e la desertificazione – causate dalle attività dell’uomo e dal cambiamento climatico – pongono sfide considerevoli in termini di sviluppo sostenibile, e hanno condizionato le vite e i mezzi di sostentamento di milioni di persone che lottano contro la povertà. A tal proposito, si stanno compiendo molti sforzi per gestire le foreste e combattere la desertificazione.
Questi sono solo alcuni degli obiettivi che devono essere raggiunti nel 2030. Purtroppo, i Rapporti Nazionali Volontari (https://dashboards.sdgindex.org/downloads), pubblicati annualmente con i risultati raggiunti da ogni stato nei singoli obiettivi testimoniano che nessuno riuscirà nell’intento di raggiungere tali obiettivi, entro la data stabilita. Nella classifica dei paesi che hanno aderito all’Agenda 2030, l’Italia è al trentesimo posto: ancora nessun obiettivo è stato raggiunto e solo gli obiettivi 6, 8, 15 e 17 sembrano essere in crescita; per altri, come gli obiettivi 1, 2, 3, 4, 5, 7, 9, 16 la sfida ancora rimane; invece, gli obiettivi 10, 11, 13 e 14 sembrano fermi.
Ancora molto deve essere fatto, non solo dai governi nazionali, ma anche dai noi cittadini singoli; infatti, una delle prerogative dell’adozione dell’Agenda 2030 è di coinvolgere tutti gli attori sociali nel raggiungimento di tali obiettivi: cittadini con i loro interessi e competenze, società civile, settore privato, comunità scientifica, regioni, province e comuni. Tutti devono essere coinvolti, perché la salvaguardia del nostro pianeta deve essere una responsabilità condivisa da tutti e nessuno può restare indifferente.
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