A circa un anno di distanza dalla proposta del Green New Deal europeo come strategia di crescita economica, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha annunciato via Twitter il raggiungimento di un accordo per quanto riguarda la legge europea sul clima, il cui iter era iniziato a marzo 2020. L’obiettivo sarebbe quello di tagliare le emissioni di gas serra del 55%, almeno, entro il 2030 (nel 1990 l’obiettivo fissato era il 50%).
Il cammino verso il conseguimento dell’accordo dello scorso 11 dicembre non è stato lineare, dal momento che i paesi dell’est (soprattutto Polonia e Ungheria), essendo ancora fortemente dipendenti dal carbone per soddisfare i propri fabbisogni energetici, spesso si sono opposti.
Strumenti e strategie
Il Green Deal europeo si pone un ambiziosissimo obiettivo finale: essere il primo continente a impatto zero entro il 2050.
La proposta di questo piano strategico è stata avanzata dalla Commissione Europea (organo esecutivo e promotore legislativo) guidata da Ursula von der Leyen, il 12 dicembre 2019. Qualche giorno dopo il Consiglio europeo (organo di indirizzo politico) aveva approvato l’obiettivo posto dalla Commissione che, concretamente, significava fare in modo che normative e politiche europee fossero coerenti con la neutralità climatica.
Dall’inizio del 2020 ad oggi sono stati discussi diversi aspetti: da quelli finanziari a quelli agricoli, dall’industria a soluzioni energetiche innovative.
Il 27 gennaio 2020 il Consiglio dell’Unione europea, organo che riunisce i ministri competenti che hanno il compito di discutere e votare le proposte della Commissione, si è occupato del settore agricolo: ad agricoltori e pescatori è stato riconosciuto un ruolo essenziale per la transizione ad un’economia climaticamente neutrale. Per questa ragione sono stati individuati come principali strumenti:
- La strategia “dal produttore al consumatore”, la quale mira a far assumere all’attuale sistema alimentare dell’UE un carattere sostenibile, significa ad esempio ridurre gli sprechi alimentari, garantire sostenibilità sia della produzione che del consumo;
- La “politica agricola comune” (PAC) .
Parallelamente è necessaria anche una transizione verso un’industria UE circolare e a impatto climatico zero. Aspetto che i ministri del Consiglio hanno discusso a febbraio dello scorso anno individuando in una produzione più green e nella digitalizzazione delle infrastrutture, gli strumenti idonei in questo senso.
Nel giugno 2020 il Consiglio ha, inoltre, approvato la strategia UE per la biodiversità del 2030, un piano che si pone l’obiettivo di proteggere la natura e permettere agli ecosistemi di restaurarsi. Tramite l’allargamento delle aree naturali protette sia sulla terraferma che in mare; la restaurazione di ecosistemi degradati e delle linee guida per una migliore gestione; la previsione di misure regolative per il settore imprenditoriale per fornire conoscenza dei rischi legati alla natura.
Affinché l’obiettivo si realizzi non solo è necessario tagliare le emissioni, bisogna puntare sullo sviluppo di nuove tecnologie. A tal proposito, i ministri dell’UE hanno proceduto con la discussione di soluzioni energetiche innovative dando una particolare importanza all’idrogeno, come “strumento” potenziale per la decarbonizzazione.
In tal senso, è importante che anche le norme relative ai mezzi di trasporto siano più efficienti e rispettose dell’ambiente. Per questa ragione il Consiglio ha sostenuto l’iniziativa che prevede una serie di eventi e campagne volti ad attrarre maggiore attenzione sulle ferrovie, come strumento verso una mobilità sostenibile ed intelligente.
Il Consiglio ha anche affermato di voler sostenere CORSIA, il piano di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio del trasporto aereo internazionale approvato dall’ICAO, agenzia autonoma delle Nazioni Unite.
È normale chiedersi se il Green New Deal basterà, ma è ancora presto per poter avere una vera risposta. Il percorso è ancora lungo e il progetto tocca una vastissima gamma di aspetti che ancora devono essere approvati da Parlamento, Consiglio e poi essere applicati dagli Stati.
Ciò che è essenziale sottolineare è che, affinché la transizione abbia successo, deve avvenire una trasformazione della nostra società e dell’economia.
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