Io vi dico… che avete ragione. Ma lasciatemi spiegare perché avete comunque torto!
Il clima della Terra è sempre cambiato. D’accordo. Ma vediamo perché non possiamo fare nessun tipo di correlazione tra i cambiamenti avvenuti nel passato e quello che sta avvenendo nel nostro tempo.
Per cominciare, i cambiamenti climatici delle ere geologiche passate si sono spalmati in un arco di tempo enormemente più grande rispetto all’insignificante periodo di tempo in cui oggi avvengono, ovvero poco più di 150 anni. Nel passato i cambiamenti del clima davano molto tempo alle specie presenti sul pianeta di adattarsi gradualmente alle nuove condizioni tramite l’evoluzione e la selezione naturale degli individui più adattati. Oggi, data l’estrema velocità con cui il clima sta cambiando, non siamo in gradi di sapere come la biosfera reagirà a questi mutamenti, anche se i tristemente noti tassi di estinzioni attuali ci offrono già una parziale aspettativa, che purtroppo non è molto incoraggiante per i decenni futuri.
Come ormai è noto a tutti, o almeno sarebbe auspicabile che lo fosse, sono i gas serra, principalmente anidride carbonica e metano, a provocare l’innalzamento delle temperature terrestri. Nell’ultimo milione di anni – ricordo che l’uomo in quanto Homo Sapiens esiste da appena 200.000 anni – il livello di C02 si è sempre mantenuto approssimativamente tra 180 e 300 ppm (parti per milione). Quando il livello toccava il minimo, il pianeta andava incontro ad un’era glaciale, mentre quando toccava l’apice andava incontro ad una stagione di clima mite interglaciale. Questa ”oscillazione”, che avviene per motivi astronomici, si è verificata circa ogni 100.000 anni, quindi nell’ultimo milione di anni ci sono state ben 10 ere glaciali e altrettante fasi di clima più mite.
Riallacciandomi al titolo, potete ben vedere che il clima è in effetti sempre cambiato, ma lo ha fatto sempre con estrema regolarità. Analizziamo perché ai giorni nostri il discorso cambia.
Dalla rivoluzione industriale, ovvero dalla metà del 1800, il livello di CO2 è andato via via alzandosi e lo ha fatto sempre più rapidamente (se negli anni ‘70 cresceva di 1 o 2 ppm all’anno, oggi cresce 3 o 4 ppm) fino ad arrivare ai livelli preoccupanti che conosciamo oggi, cioè circa 415 ppm, ben distanti dai 300 ppm di cui parlavo prima. Ecco, questo valore altissimo il nostro pianeta non lo vedeva da ere geologiche e, stando all’ultimo milione di anni, questo aumento di C02 è completamente imprevisto e inspiegabile se non prendiamo naturalmente in considerazione il fattore umano.
La Terra secondo le previsioni non avrebbe dovuto conoscere un innalzamento della CO2, anzi un suo notevole abbassamento, visto che oggi siamo nel già citato periodo mite interglaciale. In poche parole nei prossimi millenni saremmo dovuti andare in contro ad un “raffreddamento globale” più che ad un riscaldamento.
Sono per questi semplici motivi che non ha nessun senso ed è anzi pericoloso e controproducente, dire che il clima è sempre cambiato e che possiamo stare tranquilli. Quello che sta accadendo oggi è completamente anomalo rispetto a quello che è successo negli ultimi milioni di anni.
Non è detto che l’attuale innalzamento globale farà scomparire completamente la vita sulla Terra, anzi è molto difficile che avvenga. Invece è molto probabile che faccia modificare profondamente la vita come oggi la conosciamo.
Sarà la nostra società capace di mantenere l’attuale livello di benessere, o nei scenari più pessimisti, la sua stessa esistenza, con un cambio radicale del clima e della biosfera da cui dipende?
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