Siamo alle porte dei super sconti del Black Friday ma anche del seguente Cyber Monday, poi sarà la volta dei saldi invernali, dei mid-season sale, del 10% se applichi il codice promozionale, dell’offerta al supermercato se ne prendi 3 e paghi 2 e del 59,99€ quindi ne approfitto.
Siamo invasi da messaggi pubblicitari e ci cadiamo ogni volta, spendiamo su oggetti di cui non abbiamo realmente bisogno ma l’acquisto è imperdibile e quindi che fai, non compri?
La società consumistica ti etichetta come “benestante” se compri molto (e male), “povero” se non compri, nonostante la tua scelta possa essere assolutamente motivata da valide ragioni (“non mi serve, non mi piace”). É stato stravolto il significato della parola Ricchezza nelle nostre vite, associandola al mero possesso. Bisogna disaccoppiare la condizione di Benessere dal Consumismo.
L’acquisto tampona un senso di disagio, fa smettere di annoiarsi e risponde ad una logica di ricompensa secondo la quale “mi posso togliere questo sfizio”. Peccato che dopo qualche attimo di entusiasmo tutto torni esattamente come prima, fatta eccezione per i nostri soldi nel portafoglio.
Siamo immersi nella cultura consumistica che crea un bisogno inesistente, che può sparire con la razionalità rispondendo alla domanda “Mi serve davvero?”.
La questione non è legata solo al portafoglio, l’impatto ambientale del Black Friday (& Co) non è indifferente. Decidi di comprare solo un Jeans in Denim a 39,99€ ma devi mettere in conto che:
- Per 1 Jeans è necessario 1 kg di cotone, per 1 kg di cotone servono 10.000 L d’acqua. Questo significa consumo di risorse.
- Il Jeans viene colorato con sostanze tossiche dalle 3 alle 9 volte, tali sostanze vengono disperse nell’ambiente. Da non sottovalutare ulteriori trattamenti per schiarire quei jeans che devono risultare come “stinti”. Altri inquinanti per l’ecosistema.
- La produzione di un Jeans di un brand di Fast Fashion avviene spesso nelle aree del Sud est Asiatico, dove i lavoratori sono sottopagati e non vengono loro garantiti gli stessi diritti di un lavoratore europeo, che gode di una remunerazione differente. L’altra nota negativa è che, essendo la produzione localizzata in queste aree, sono necessari lunghi trasporti per distribuire il prodotto dove viene venduto, cioè in Occidente. Emissioni in atmosfera.
- Talvolta gli step della catena di produzione non sono ubicati tutti nella stessa regione, dunque dalla fase di colorazione alla fase del lavaggio per la schiaritura passano altri X ppm di CO2 emessi.
Il risultato è che il tuo bellissimo Jeans ha delle conseguenze devastanti per il Pianeta. Il tuo, quello del tuo amico, quello di tua sorella, così per tutti quelli che siamo.
Come si esce da questa sbornia di acquisti? Pensare di cancellare il Black Friday e tutti quei meccanismi è utopia, ma puoi scegliere di diventare un consumatore consapevole.
A tal proposito, in questa sede non ti verrà suggerito neanche di approfittare degli sconti per acquistare articoli sostenibili, perché lo spazzolino di Bamboo a 1€ non è davvero Green ma ti viene venduto come tale perché l’azienda produttrice vuol farti credere che sia attenta al Pianeta (aka Greenwashing).
Piuttosto, a prescindere dal periodo, puoi iniziare ad informarti sulla reale sostenibilità di ciò che vuoi comprare. Chiediti di che materiale è prodotto l’articolo e il suo imballaggio, chiediti dove è prodotto e se il ciclo di produzione garantisce sicurezza e dignità al lavoratore.
In soldoni, solo se necessario, fai acquisti consapevoli aderendo al Green Friday, un’iniziativa ambientalista che parte da Envie e include 400 imprese eco-solidali che si impegnano a devolvere il 10% degli incassi giornalieri ad associazioni che promuovono il consumo responsabile e la riforestazione.
Se poi volessi documentarti sull’impatto ambientale che ha ciò che stai per comprare, puoi servirti di alcune App utili:
Good On You: Puoi cercare ogni brand e l’app ti indica con un punteggio il livello di sostenibilità dell’azienda, basandosi su criteri che valutano l’aspetto sociale, ambientale e l’utilizzo di materiale di origine animale.
Good Guide: è un database che ha valutato l’etica e la sostenibilità di oltre 75.000 prodotti dedicati alla cura della persona, prodotti per bambini e prodotti per la casa.
Per quanto concerne gli articoli di tecnologia, ancora non esiste una vera e propria app che sia in grado di valutare precisamente ogni articolo hi-tech anche se è ormai ampiamente noto che i nostri device abbiano grande impatto sul consumo di risorse e sull’inquinamento. Di questo ne parleremo in separata sede.
Ci auguriamo allora che tu possa scegliere di acquistare articoli ricondizionati o vestiti in second hand. Ci affidiamo al tuo buon senso affinchè progredisca una cultura minimalista e anti-spreco.
La vera rivoluzione inizia dal tuo portafoglio.
Pietraelodia dice
Bello ma utopistico
Marcella Giornetti dice
Ciao! Grazie per il tuo commento.
Forse è utopia cancellare questi meccanismi che ci spingono all’ acquisto in quanto la nostra società è basata su un sistema consumistico.
Quello che però non è utopia è cercare di far sviluppare nei consumatori una coscienza critica che permetta loro di scegliere quanto più essenziale e sostenibile, tenendo conto delle proprie possibilità economiche e dell’ impatto sull’ambiente.
La tecnologia mette a disposizione delle app davvero utili in tal senso, mi auguro che qualcuno inizi a farne uso per accingersi a divenire consumatore minimalista e consapevole.