Con le recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti, il candidato democratico Joe Biden ha prevalso sul presidente uscente Donald Trump. E se il tycoon non ha riconosciuto la sconfitta e promette di dar battaglia, denunciando presunti brogli elettorali, l’ex vicepresidente dell’amministrazione Obama già festeggia e si appresta a prendere le redini della nazione in un delicatissimo momento storico.La pandemia di Covid-19 non è il solo tema caldo che verrà affrontato dal nuovo presidente: molto importante per gli Stati Uniti e per il mondo intero sarà la politica in tema di cambiamento climatico che verrà messa in atto nei prossimi quattro anni. Biden si ripromette di farsi carico dell’eredità di Barack Obama, ma dovrà prima fare i conti con le politiche implementate dal suo precedessore durante l’ultimo mandato.
In cosa consistono, nel dettaglio, le proposte di Joe Biden?
Il candidato democratico ha basato la sua campagna elettorale sulla ricostruzione economica del Paese a seguito della crisi che lo ha colpito quest’anno. La ricetta che ha convinto gli statunitensi si basa su un investimento di circa 2 trilioni di dollari, ripartiti nel corso di quattro anni, in cui è evidente l’obiettivo di trasformare l’economia nazionale in chiave “green” e di ripristinare gran parte del tasso di occupazione andato in fumo negli ultimi mesi. Il perno di queste politiche verte sulla creazione di nuovi posti di lavoro incentivando allo stesso tempo il passaggio a un’economia maggiormente indipendente dai combustibili fossili. Tra i settori interessati figurano quello dei trasporti, con l’implementazione di mezzi a emissioni zero in tutte le principali città, il settore edilizio, in cui si pone particolare accento sulla progettazione sostenibile, e naturalmente il settore energetico, con il passaggio a una produzione pulita entro il 2035.La transizione energetica, in particolare, si identifica come il più significativo passaggio di testimone dall’amministrazione Obama. Biden non solo si propone di favorire l’installazione di milioni di pannelli solari e di migliaia di turbine eoliche – onshore e offshore -, ma intende anche raddoppiare i fondi di ricerca per le tecnologie atte a catturare il carbonio emesso nell’aria. Sempre nell’ambito della ricerca tecnologica, Biden ha annunciato la creazione dell’Agenzia per i Progetti di ricerca avanzata sul Clima, atta a sviluppare innovazioni nel campo dell’energia.Tra le iniziative relative al trasporto pubblico, spicca invece la proposta di una grande espansione delle ferrovie e dell’implementazione di treni ad alta velocità; il settore automobilistico continuerà ad essere sovvenzionato, ma verrà incoraggiata la produzione di veicoli elettrici.
Uno dei punti focali dell’amministrazione Biden riguarderà la giustizia ambientale. Grande priorità verrà data ai programmi del Dipartimento di giustizia e dell’Environmental Protection Agency (Agenzia di Protezione Ambientale) che si occupano di illeciti relativi all’ecosistema. L’obiettivo è rendere più severe le pene per coloro che si macchiano di tali crimini: a tal proposito, è stata decisa l’istituzione della nuova Divisione per la Giustizia ambientale e climatica all’interno del Dipartimento di giustizia.
La notizia più importante per la lotta contro il cambiamento climatico, però, resta la volontà di Biden di reinserire gli Stati Uniti nella lista dei Paesi firmatari dell’accordo di Parigi. Il patto si pone come fine quello di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto della soglia di 2 gradi centigradi oltre i livelli preindustriali. Un accordo fortemente voluto da Obama, ma per cui fin dal suo insediamento Donald Trump aveva manifestato una forte opposizione, tanto da rendere realtà, proprio questo mese, l’uscita ufficiale del Paese. Ma Biden ha promesso un cambiamento di rotta, le cui conseguenze positive non si limiterebbero alla sola riduzione di emissioni nazionali: secondo gli esperti, l’influenza degli USA porterebbe a un effetto domino sulle economie degli altri firmatari, senza contare il peso politico di un fronte unito di Stati Uniti, Unione Europea e Cina contro il riscaldamento globale. Biden riuscirebbe così a proseguire nel percorso tracciato da Obama anni fa, in vista di una necessaria quanto urgente transizione energetica ed economica.
Questo il programma in tema ambientale del prossimo presidente degli Stati Uniti. Gli ostacoli però sono tanti, a cominciare dalle divisioni politiche interne al Paese, che rischiano di intralciare i suoi propositi politici, e dai problemi causati dal Covid-19, che potrebbero richiedere attenzione prioritaria ancora per molto tempo. Sarà compito di Biden, quindi, usufruire al massimo di questi quattro anni per smantellare le politiche permeate di scetticismo in tema di cambiamento climatico attuate da Trump e creare una nazione leader nella grande lotta dei nostri tempi.
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