Vivere in contatto con la natura fa bene a mente e corpo, questa è una verità assodata e ampiamente condivisa. Tutti possono trarne benefici, soprattutto i bambini, i quali hanno bisogno degli ambienti adatti per un corretto sviluppo emotivo e cerebrale. Per questo motivo WWF, sulla base di diversi studi in ambito medico e psicologico, ha stilato quelli che sono i 10 principali effetti benefici della natura sui bambini. Vediamone insieme alcuni.
Benessere e prevenzione
Giocare e vivere in ambienti verdi migliora il benessere fisico e mentale. WWF cita la teoria chiamata “Attention Restoration Theory”, o “Teoria della Rigenerazione dell’Attenzione”, elaborata dallo psicologo ambientale Stephen Kaplan. Essa suggerisce che la stanchezza mentale e la concentrazione possano essere migliorate trascorrendo del tempo nella natura. Questo perché la natura offre stimoli affascinanti e interessanti, come un bel panorama, un’alba o un tramonto, che catturano la nostra attenzione e al tempo stesso non richiedono sforzi mentali particolari. Passeggiare in città, al contrario, ci obbliga a restare costantemente vigili a causa della presenza di ostacoli o potenziali pericoli, come per esempio auto o biciclette. Questo sforzo esaurisce il nostro cervello, e la passeggiata in città si rivela molto meno ristorativa.
Senza considerare tutti i benefici che stare all’aria aperta e fare movimento comportano: la presenza di spazi verdi pubblici in prossimità delle zone residenziali favorisce l’attività fisica, essenziale per la prevenzione delle malattie e per il mantenimento della salute di mente e corpo.
Intelligenza e concentrazione
La natura ci rende più intelligenti? A quanto pare è possibile. Studi recenti dimostrano come crescere vicino ad aree verdi possa portare ad un incremento del quoziente intellettivo dei bambini. In particolare, lo studio pubblicato su Plos Medicine è stato condotto nelle Fiandre su 620 bambini di età compresa tra i 7 e i 15 anni ed ha dimostrato come, a parità di determinate altre condizioni, i bambini che sono cresciuti e vivono in prossimità di aree verdi hanno in media un quoziente intellettivo più elevato.
Ma non solo un QI maggiore: lo studio ha anche dimostrato come la natura possa aiutare a combattere disturbi comportamentali come ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) migliorando la capacità di concentrazione.
Empatia e rapporti sociali
A tante persone capita o sarà capitato, nel bel mezzo di una passeggiata nel bosco, di sentirsi in “comunione” con l’ambiente circostante. Erich Fromm prima ed Edward Wilson poi parlano di Biofilia, ovvero una tendenza innata nell’uomo che lo porta a concentrare la propria attenzione sulle altre forme di vita, sentendovisi emotivamente connesso e sviluppando empatia verso gli altri esseri viventi.
Infine, il gioco e l’attività nella natura portano anche miglioramenti dal punto di vista sociale nell’interazione tra i bambini e tra bambini ed insegnanti. Ad affermarlo è il report di Wildlife Trusts, basato sulle risposte di bambini ed insegnanti che hanno partecipato ad eventi organizzati nella natura. I risultati hanno mostrato miglioramenti nei rapporti sociali all’interno del gruppo, così come un incremento nell’autostima dei bambini e del senso di appartenenza al gruppo.
Tutte queste sono prove evidenti di come la natura sia profondamente benefica per la crescita e lo sviluppo corretto dei bambini, ma anche per il mantenimento del benessere e della salute fisica e mentale a tutte le età. Si rivela sempre più fondamentale la necessità di includere spazi verdi nella pianificazione delle aree urbane.
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