Immaginatevi di vivere a New York. La Grande Mela. Che poi, se ve lo foste sempre chiesti, questo soprannome si è fatto strada negli anni ’30 quando i musicisti jazz, come compenso, ricevevano proprio una grossa mela, simbolo di soldi e di successo.
State uscendo di casa per andare a lavorare, magari in uno dei tanti grattacieli che vediamo nei film.
Per raggiungerlo, dovete attraversare Union Square, una delle piazze più popolari degli USA.
Ebbene, quando pensavate di dover affrontare la solita giornata lavorativa basata sulla solita routine, vedete comparire, nel bel mezzo della piazza, un orologio. Segna un conto alla rovescia. Quello della fine del mondo.
Sì, inquietante. Forse l’ho fatta un po’ troppo drammatica ma è questa la sensazione che vogliono far provare gli artisti Gan Golan e Andrew Boyd ai passanti della città.
In occasione dell’inizio della Climate Week, l’evento annuale che dal 2009 ha luogo nella città di New York City, è stato inaugurato a Union Square il Climate Clock. Un countdown che va verso un’unica direzione, il punto di non ritorno. Esso segna come deadline il primo gennaio 2028.
Non è proprio la data dell’apocalisse, ma c’è chi potrebbe interpretarla in questo modo senza avere completamente torto.
La suddetta data sarebbe stata fissata attraverso degli elaborati calcoli dell’Onu, essi prevedono il superamento della temperatura media globale rispetto alla soglia critica fissata dagli accordi di Parigi (1.5°C in più rispetto a quella dell’epoca preindustriale) senza però tenere conto di un possibile cambiamento radicale del modo in cui gestiamo le nostre emissioni nell’atmosfera.
Purtroppo, questo orologio sarà presente soltanto durante la settimana per il clima. Domenica 27 settembre verrà rimosso. Dico purtroppo perché l’effetto che produrrebbe vedere ogni giorno il tempo di questo Climate Clock accorciarsi, farebbe sicuramente breccia nell’animo delle persone, rendendole più consapevoli e sensibili sul tema del Climate Change.
Magari, dall’alto di quel grattacielo, continuereste ad avere una bella vista sull’orologio. Decidereste di rinunciarci e di godervi gli ultimi anni di vita? O entrereste a far parte di coloro che le cose le vogliono cambiare veramente?
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