Lo sentiamo dire continuamente, ma sappiamo davvero tutti cosa significa?
Essere green compliant per molti potrebbe rappresentare solo una moda del momento, un vanto da sfoggiare nei confronti della società per dimostrarsi bravi cittadini del mondo…
Per altre persone, invece, modificare il proprio stile di vita per renderlo il più possibile sostenibile e rispettoso dell’ambiente è diventata una missione, un modo di ragionare.
Ma è arrivato il momento che tutti capiscano l’importanza di fare LO SWITCH: oggi più che mai è necessario impostare il proprio modo di ragionare in modalità green.
E sapete perchè? C’è in gioco anche il vostro futuro posto di lavoro!
Avere delle competenze green viene considerato sempre più importante all’interno del mondo professionale.
E non lo dico io, ma uno studio svolto da Unioncamere e Anpal, che ha dimostrato come 1 impresa italiana su 2 sia già attualmente a caccia di profili green.
Siete sorpresi eh? La professione del futuro è green, c’è poco da fare.
Sia perché stiamo andando incontro ad un incremento sempre maggiore di richiesta di lavori cosiddetti green, sia perché l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale verrà richiesta dalle imprese come si richiede oggi la competenza digitale.
Quali sono le competenze green richieste?
Andiamo a scoprirle insieme.
Tenetevi pronti. Se trovate all’interno di questa lista qualcosa che vi piace, sappiate che il futuro per voi sarà più semplice!
Ecco le dieci figure professionali green del tutto innovative o che stanno subendo un processo di rinnovamento sostanziale (secondo il rapporto GreenItaly 2019).
- – Cuoco sostenibile
- – Installatore di reti elettriche a migliore efficienza
- – Meccatronico green
- – Installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale
- – Esperto in gestione dell’energia
- – Promotore edile di materiali sostenibili
- – Meccanico industriale green
- – Giurista ambientale
- – Informatico ambientale
- – Specialista in contabilità verde
Come vedete, la scelta non manca.
C’è speranza addirittura per coloro che avessero intrapreso una carriera in quegli ambiti ad oggi considerati “vecchi, con alte percentuali di “precariato” o con grossa sproporzione tra sacrifici e anni di studio impiegati per arrivarci e possibilità effettive di impiego decente nel mercato del lavoro…magari perché molto inflazionati.
Un esempio vale per tutti: la fantomatica laurea in giurisprudenza.
A tutti i laureati in questo ambito, per scelta o per forza, dico di non disperare! Sappiate che una via di fuga c’è!
Potete diventare giuristi ambientali!
Altro dato su cui soffermarsi a riflettere è questo. Il rapporto GreenItaly segnala che, ancora oggi, le aziende incontrano parecchie difficoltà nel reperire professionisti green. Per farvi qualche esempio numerico: la difficoltà per i green jobs arriva al 41,1% dei casi, contro il 24,5% per le professioni non green.
Un dato che la nuova generazione dovrebbe tener ben presente quando dovrà decidere come costruire il proprio futuro.
Ma i vantaggi della svolta green non finiscono qui.
Già l’anno scorso, vari studi hanno confermato che le figure professionali green godono di maggiore stabilità contrattuale: le assunzioni a tempo indeterminato sono oltre il 49,2% nel caso dei green jobs, quando per molte altre figure tale quota scende a 25,7%.
Venendo poi alle competenze specifiche, i green workers non solo dovranno essere preparati nell’ambito tecnico-specifico in cui operano, ma dovranno possedere maggiori competenze trasversali.
Le imprese ritengono molto importanti le abilità “soft”, maturate nel corso degli anni dal candidato green.
L’ordine di importanza è questo (con qualche numero per chiarire meglio la situazione):
- – Flessibilità e adattamento, attitudini tenute in gran considerazione per il 77,4% dei nuovi contratti relativi a green jobs, contro il 61,2% caratteristico delle altre figure professionali;
- – Capacità di lavorare in gruppo (66,5% contro 48,7%);
- – Capacità di risolvere problemi (63,3% contro 35,7%), assieme alla capacità di lavorare in autonomia (59,0% contro 37,9%);
- – Infine, le ricerche dimostrano che per circa il 47,5% delle professioni “verdi” è fondamentale saper comunicare sia nella propria lingua che in lingue straniere, per iscritto e oralmente.
A chi è richiesta prevalentemente questa attitudine green?
Come potete vedere, le competenze si sposano con qualsiasi tipo di lavoro. Quindi, saranno richieste a tutti.
Certo è che maggiori saranno il ruolo e la carica ricoperta, più alte saranno le aspettative di green compliance da parte del lavoratore.
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