Dai film ai libri, dagli scambi economici ai videogiochi, il digitale è in costante espansione e coinvolge la maggior parte dei settori. Anche il mondo della moda non ha saputo resistere, a partire dagli e-commerce in costante crescita.
Il digitale nel fashion diventa anche un’opportunità per proteggere l’ambiente.
Ecco come le diverse soluzioni stanno già portando un contributo green e le prospettive per il futuro.
Il digitale e la moda per eventi sempre più green
Il digitale offre una grande evoluzione per gli eventi legata alla moda, come ha già dimostrato nel 2019 la Fashion Week di Londra. Per l’occasione, la tecnologia 5G è stata protagonista di una sfilata di moda. Il mondo digitale ha intrattenuto gli spettatori con effetti scenici spettacolari e grafiche astratte. L’evento ha confermato le potenzialità offerte dal 5G – e dalle tecnologia in generale – di offrire al settore della moda nuove, interessanti, opportunità.
Grazie a questa tecnologia il concetto di esperienza immersiva cambierà il suo modo di essere. Gli spettatori si immergeranno totalmente nell’evento, senza bisogno di una scenografia pomposa. Questo abbatterebbe la produzione di scenografie che, una volta utilizzate, risulterebbero subito obsolete e quindi inutilizzabili nuovamente.
Le prospettive future: meno inquinamento e produzione massiva
Realtà virtuale e realtà aumentata cambieranno il nostro modo di fare shopping. Grazie alla tecnologia, avremo la sensazione di essere in un vero showroom, a guardare e toccare i prodotti comodamente da casa.. Infatti, in questo futuro non troppo lontano, saranno i nostri avatar a provare vestiti e accessori, prendendo così parte alle nostre decisioni di acquisto. Questo ridurrebbe l’inquinamento prodotto dai trasporti delle merci e la quantità di resi in negozio.
Dal punto di vista lavorativo, realtà virtuale e realtà aumentata favoriranno la comunicazione diretta, ad esempio, tra commerciali e buyer nel momento della scelta della nuova collezione, con un notevole risparmio in termini di spostamenti per visionare le collezioni. Oltretutto, offrirebbe in anteprima una panoramica dell’andamento delle preferenze di campionari, rinunciando così all’inquinamento di produzione dei capi che riceverebbero poca attenzione una volta nel mercato.
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