L’industria del fashion è sempre alla ricerca di nuovi materiali da sperimentare per affascinare i consumatori e differenziarsi nel mercato. Perché, quindi, non utilizzare materie prime offerte direttamente dalla terra per salvaguardare l’ambiente e creare pezzi di abbigliamento unici?
Ecco i materiali del futuro provenienti da tutto il mondo.
La “pelle vegetale” ricavata dalle foglie di cactus
Non è un caso che quest’idea arrivi dal Messico, dove la materia prima fornita dalla terra più facile da trovare è proprio il cactus. Da questa pianta si ricava un’efficace alternativa ecosostenibile e cruelty-free alla pelle animale.
Adrián López Velarde e Marte Cazárez, gli ideatori di questa “pelle vegetale”, dichiarano di aver preso ispirazione dal mondo della cosmesi, dove le risorse naturali vengono sfruttate sempre di più. Questo nuovo materiale prodotto nelle loro piantagioni di cactus non solo è sostenibile ma anche biodegradabile, duratura e di alta qualità. Non contiene nessuna traccia di agenti chimici tossici come pvc e pu ed è al 100% ecosostenibile.
La “pelle vegetale” può essere utilizzata non solo nel campo della moda per accessori e vestiti, ma anche per il mondo della valigeria, per gli interni delle automobili, orologi, piccola pelletteria e addirittura forniture per la casa.
Addio ai maglioni di lana: arriva la lana vegetale
L’utilizzo di particolari piante per la creazione di stoffe non è una novità. Tuttavia, si è recentemente scoperto un nuovo tipo di erbaccia spontanea che sarebbe lavorabile per la creazione di una lana totalmente vegetale. La struttura di queste piante rustiche la rende molto simile alle fibre della lana ricavata da Alpaca.
La modalità di lavorazione di queste piante permette di avere un tessuto resistente e molto simile all’aspetto del cachemire. La delicatezza di questa fibra è particolarmente adatta alle pelle sensibili come quelle dei bambini. Per mantenere la sostenibilità, i magliono vengono poi colorati con tinture rigorosamente vegetali.
Gli abiti che assorbono la CO2
Le emissioni di anidride carbonica nel pianeta sono la principale causa di inquinamento dell’atmosfera. La soluzione creativa dei fashion designer è stata quella di proporre abiti composti da funghi, alghe, ananas e foglie di banana.
Questi materiali sono in grado di assorbire l’anidride carbonica dall’aria e ripulirla, ma non solo: come riporta Dian-Jen Lin, CFO della start up Post Carbon Lab, uno strato di alghe vive inserito nei tessuti può effettuare la fotosintesi e quindi produrre ossigeno pulito.
Ma come risolvere il problema della conservazione di questi abiti? Al momento, infatti, non possono essere riposti nell’armadio, ma vicino a fonti di luce e possono essere lavati solo a mano.
Aziende come Hugo Boss e H&M da anni stanno sperimentando queste tipologie di tessuti; il loro debutto nel mercato non è poi così lontano.
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