Da sempre, e negli ultimi 100 anni più che mai, l’uomo entra a gamba tesa nei diversi ecosistemi. Distrugge foreste, adatta gli ambienti alle proprie esigenze, dà vita a piantagioni e allevamenti intensivi altamente impattanti per l’ambiente.
Cattura, consuma, avvelena.Tutto questo in una corsa disperata alla crescita economica, all’arricchimento, al ritorno dei propri interessi.
Ma noi non siamo i padroni della Terra e iI Covid-19 l’ha dimostrato.
Ci siamo dovuti fermare. Il sistema consumistico che da decenni correva disperato verso il profitto ha dovuto tirare il freno a mano. E lo stop ha portato a galla riflessioni, considerazioni, verità.
La verità è che la malattia siamo noi.
Nel suo libro, Spillover, edito del 2014, David Quammen preannuncia la diffusione di pandemie causate dal passaggio del virus tra animale e uomo.
E la colpa è dell’uomo stesso.
Come l’autore ha recentemente scritto nel New York Times:
Distruggiamo gli ecosistemi, liberiamo i virus dai loro ospiti naturali. Quando ciò accade, i virus hanno bisogno di un nuovo ospite. Spesso, quell’ospite siamo noi.
David Quammen
Con il nostro comportamento abbiamo alterato cicli, ecosistemi e, in generale, l’equilibrio del Pianeta.
Davvero pensavamo che il nostro comportamento non avrebbe avuto conseguenze?
Abbiamo invaso le aree del pianeta senza rispetto alcuno.
Abbiamo spinto all’estremo l’organizzazione produttiva guidati dal menefreghismo e dall’egocentrismo umano.
Le devastazioni ambientali, in particolare gli interventi legati agli allevamenti intensivi e all’urbanizzazione selvaggia, hanno favorito la circolazione di patogeni.
I mercati di animali vivi sono tra le principali cause della trasmissione del virus.
Attraverso il traffico di specie selvatiche e la distruzione dei loro habitat, abbiamo favorito la diffusione della malattia.
Il saccheggio degli ecosistemi naturali e la combinazione di sovrappopolazione ha creato le condizioni perfette per il passaggio del virus tra animale e l’uomo e, in seguito, tra uomo e uomo.
Il danno è fatto. Ma cosa abbiamo imparato?
- Siamo degli ospiti ingrati, pericolosi…e stupidi
Ci comportiamo come se la Terra fosse di nostra esclusiva proprietà quando in realtà siamo solo una piccola parte di essa. Qui è dove viviamo e stiamo distruggendo il nostro habitat.
- Stiamo sbagliando dalle basi
Il sistema produttivo odierno si basa sulla crescita costante dei consumi, ma solo frenando questa corsa possiamo ridurre l’impatto dell’uomo sul pianeta. Il modello economico va completamente rivisto e corretto.
- Senza di noi l’ambiente sta meglio
Una manciata di giorni con l’uomo rinchiuso in casa è stata sufficiente per vedere gli effetti benefici nella natura. In Cina le emissioni di Co2 si sono ridotte del 25% e, senza andare troppo lontani, una sola settimana di quarantena ha reso l’aria di Milano nuovamente respirabile e l’acqua di Venezia limpida come non la si vedeva da anni.
- …Ma possiamo ancora fare qualcosa
Cambiando la nostra presenza e il nostro approccio all’ambiente, una convivenza sana è possibile.
E non si tratta solo di salvare l’ambiente.
Si tratta di salvarci evitando un altro Covid-19.
Cosa succede dopo il Covid-19?
La diffusione dei nuovi virus come il Covid-19 è la conseguenza di un comportamento invasivo e assolutamente non sostenibile dell’uomo verso l’ambiente.
Come spiega la virologa Ilaria Capua:
Se l’ambiente viene stravolto, il virus si trova di fronte a ospiti nuovi.
Ilaria Capua
Se intervieni su un ecosistema e, nel caso, lo danneggi, questo troverà un nuovo equilibrio. Che spesso può avere conseguenze patologiche sugli esseri umani
La fine del Covid-19 di questa pandemia non segnerà la fine dell’emergenza.
Se la situazione non cambia, i virus si continueranno a diffondere fino al collasso ambientale definitivo.
Continuare ad invadere e alterare questi ecosistemi significa esporci costantemente a nuove malattie.
Se ancora pensavamo che l’emergenza ambientale non fosse un nostro problema, ora è davvero il momento di cambiare idea.
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