Si sente parlare sempre di più di “Green City” e “città resilienti al clima” in relazione alle preoccupanti minacce dovute ai cambiamenti climatici. Siamo consapevoli dell’importanza di questi concetti? L’idea comune è che riguardi un futuro molto lontano da noi. Basta guardare fuori dalla nostra finestra per rendersi conto che non è così.
Partiamo dalla domanda più importante: Cosa significa per una città essere “resiliente al clima”?
La risposta la troviamo nel significato della parola Resilienza che deriva dal latino “resilire”, cioè rimbalzare, saltare indietro. Indica la capacità di resistere agli urti senza rompersi.
Nel caso delle città, la resilienza urbana si traduce nella capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici che la vedono protagonista e vittima. Città resilienti quindi meno vulnerabili, capaci di affrontare i cambiamenti climatici grazie a interventi mirati.
Adattamento in termini di rigenerazione e riqualificazione dei contesti urbani e delle infrastrutture, ma soprattutto la costruzione di nuovi spazi già pronti ad affrontare le sfide dovute ai cambiamenti climatici.
Noi sei ancora convinto che questa cosa ti riguardi?
Continuiamo insieme questa riflessione e soffermiamoci su alcuni dati interessanti.
La sfida globale delle città resilienti
Sapevi che da un punto di vista ambientale le città occupano meno del 3% della superficie mondiale, ma sono responsabili del 75% dell’emissione dei gas serra?
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono molteplici e tutti correlati tra loro. Il primo effetto, impossibile da ignorare è l’aumento repentino delle temperature. Lo confermano i dati delle temperature di Milano che sono aumentate di 2°C solo nel periodo dal 1951 – 2017, e si prevede un incremento di ulteriori 2°C nel 2050!
Secondo, IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change – si tratterebbe di un punto di non ritorno, oltre il quale si rischia di innescare danni irreversibili a gran parte dell’ecosistema e delle nostre vite.
La conseguenza diretta a questo preoccupante aumento delle temperature è un aumento dei periodi di siccità, l’insorgenza di piogge brevi ma sempre più intense, ma anche ondate e isole di calore, inquinamento e perdita di biodiversità.
A tutto questo si collega il fenomeno dell’urbanizzazione incontrollata, e alla diminuzione sempre più di aree verdi, preziose per l’assorbimento dell’acqua piovana.
E tutto questo ci tocca da vicino?
La risposta è sì, perché l’acqua piovana arriva direttamente sui tetti delle nostre case, i nostri uffici, gli aeroporti, i centri commerciali che frequentiamo.
Queste strutture (edifici, tubazioni e sistemi fognari), soprattutto se di vecchia costruzione, non sono state create per accogliere portate elevate di acqua. E a lungo andare il rischio è che collassino, con danni inestimabili.
Vogliamo davvero respirare aria inquinata e non poter godere più della libertà di passeggiare in città senza correre rischi di salute?
Le città in cui viviamo rappresentano la casa del nostro presente e sempre più del nostro futuro, proprio per questo negli ultimi anni sono sempre più frequenti i progetti volti all’adeguamento delle città al clima che cambia.
Alcune città sono già nella giusta direzione come dimostra 100 Resilient Cities, il network promosso da Fondazione Rockefeller, che raccoglie cento città del mondo – tra cui Roma e Milano – per supportarle nella definizione di una propria Strategia di Resilienza.
Ad esempio Copenhagen rappresenta la città resiliente per eccellenza.
La capitale danese ha infatti lanciato un Piano clima senza precedenti puntando a diventare una città “carbon neutral” – cioè a impatto zero per emissioni di carbone – entro il 2025.
Si stima che gli effetti di questa politica ambientale permetteranno un risparmio di almeno 230 milioni euro in costi sanitari annuali, creando ricchezza nella popolazione.
Allo stesso tempo ci sono altre ancora molto lontane da questi obiettivi.
Ognuno di noi deve fare la propria parte per adattarsi ai cambiamenti climatici.
Che si tratti di raccolta delle acque piovane, usare maggiormente la bici, evitare gli sprechi, fare acquisti consapevoli, è responsabilità di tutti attuare tutte le misure in nostro possesso per affrontare al meglio questi cambiamenti e garantire ai nostri figli città sicure in cui vivere.
La città in cui vivi è resiliente al clima secondo te?
Faccelo sapere!
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